Le stime parlano del 3% della popolazione. Il 55% ha il "genotipo 1", il più difficile da trattare
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L'Italia è il Paese europeo con il maggior numero di persone infette dal virus dell'epatite C. Le stime parlano del 3% della popolazione (1,6 milioni di persone), con il 55% che si trova infetto dal cosiddetto "genotipo 1", il più difficile da trattare. Il dato arriva dagli esperti, che a Milano hanno presentato la sesta edizione del 2Premio giornalistico Riccardo Tomassetti - ricerca, innovazione e futuro in virologia".
Un milione i portatori cronici - "Si calcola che almeno un milione di italiani siano portatori cronici dell'infezione - commenta Massimo Colombo, direttore della Medicina Specialistica e Trapianto d'organi all'Ospedale Maggiore di Milano - e che di questi un terzo abbia sviluppato o stia sviluppando importanti malattie del fegato".
Virus da trasfusioni di sangue infetto - La maggior parte ha contratto il virus negli anni '70-'80 con trasfusioni di sangue infetto, oppure per l'uso di materiale sanitario non sterile. Ma altri 200-300mila individui l'hanno contratta a causa di comportamenti a rischio, come rapporti sessuali non protetti, piercing o tatuaggi. A tutti questi bisogna poi aggiungere un sostanzioso numero di migranti che provengono da aree con alti tassi di infezione da epatite C.