Secondo l'Oms, gli spot del junk food favoriscono l'obesità infantile
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Le pubblicità degli alimenti sono create ad hoc per enfatizzare la succulenza dei cibi ma hanno un effetto disastroso sulla salute dei piccoli. I bambini bombardati da immagini di hamburger succulenti e patatine fritte o di dolci ipercalorici a base di panna e cioccolato subiscono gravi conseguenze in termini di aumento di peso. L'allarme è lanciato dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Richiesta una vigilanza più rigida - Nell'ultimo rapporto sull'obesità infantile, l'Oms sottolinea per i governi l'urgenza di controlli più severi sulle campagne pubblicitarie dei cosiddetti "cibi spazzatura" ossia quelli ricchi di grassi saturi, zuccheri e sale. Una stretta che riguardi non solo la pubblicità in tv, ma anche quella sui nuovi media. La promozione di cibi "spazzatura", sottolinea l'Oms, è stata riconosciuta come uno dei fattori di rischio per l'obesità infantile e altre malattie croniche legate alla dieta.
Anche Internet è responsabile - Anche se la tv resta il mezzo principale di queste campagne marketing, l'industria del cibo utilizza sempre più spesso nuovi canali pubblicitari, anche perché più economici, come i social network e le applicazioni per cellulari, per raggiungere i bambini. La maggior parte dei cibi reclamizzati contiene alti livelli di grassi, zuccheri o sale: al top le bibite zuccherate tipo soft-drink, cereali zuccherati per colazione, biscotti, snack, dolciumi, piatti pronti e fast food. Secondo alcuni studi, i bambini imparano a riconoscere i marchi fin dalla prima infanzia e coloro che ne riconoscono diversi entro i quattro anni sono più inclini a ingrassare. Inoltre i piccoli già sovrappeso rispondono ai cibi pubblicizzati aumentando il consumo degli stessi.