Si innescano meccanismi che vanificano l'eventuale perdita di peso ottenuta
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A chi non è mai capitato di saltare uno o più pasti nella convinzione che, un po’ di digiuno, possa solo portare giovamento alla linea? Niente di più sbagliato! Quando digiuniamo, infatti, l’organismo reagisce con tutta una serie di adattamenti funzionali, volti a risparmiare il più possibile le risorse a disposizione, innescando meccanismi che vanificano, nei giorni immediatamente successivi, l’eventuale perdita di peso ottenuta.
È importante poi precisare che, digiunare, non comporta una perdita di grasso ma di massa magra, cioè di muscoli. Alla luce di tutto questo, è evidente che non è un modo sano di dimagrire.
Potremmo definire il processo messo in atto dal digiuno una sorta di "auto cannibalismo proteico". Durante tale fase, infatti, la materia che normalmente viene degradata nel continuo turnover riguardante soprattutto le proteine, non può essere adeguatamente sostituita dall’apporto di aminoacidi essenziali. Questa carenza determina un blocco della sintesi proteica ed una perdita netta giornaliera di proteine. In conclusione, per quanto il digiuno possa sembrare la via più veloce per raggiungere il tanto agognato traguardo del dimagrimento, la realtà è ben diversa.
La controstrategia messa in atto dal nostro corpo, quando non riceve più il cibo, causa un drastico rallentamento del metabolismo, riducendo al massimo il dispendio energetico. La perdita di peso ottenuta, inoltre, è assolutamente temporanea e recupereremo i chili persi non appena ricominceremo a mangiare. Con gli interessi. Scopri di più sul mondo Bioimis visitando il sito www.bioimis.it