Secondo l'Aifa, crescita soprattutto tra le donne
Aumenta il consumo di antidepressivi, soprattutto tra donne, in un contesto generale che vede aumentare il ricorso ai farmaci in Italia. Diminuisce invece l'uso di antibiotici, anche se si continua a impiegarli anche se non necessari. Le dosi giornaliere di medicinali prescritti sono aumentate del 2,3% rispetto al 2011 e, nel 2012, ogni italiano ha consumato 30 confezioni di farmaci.
Ogni italiano spende 430 euro all'anno - Questa l'istantanea scattata dal rapporto "L'uso dei farmaci in Italia", realizzato dall'Osservatorio sull'impiego dei medicinali dell'Agenzia del farmaco (Aifa). Nel 2012 la spesa farmaceutica totale in Italia è stata pari a 25,5 miliardi di euro, facendo registrare consumi sostanzialmente stabili rispetto al 2011. In media, per ogni cittadino, la spesa per farmaci è stata di circa 430 euro.
Disomogeneità tra regioni - Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha spiegato: "Nonostante l'aumento del consumo di farmaci, la spesa farmaceutica è rimasta sotto controllo. Questo grazie a una maggior appropriatezza nella prescrizione, ma anche all'immissione di farmaci a brevetto scaduto e di generici". Tuttavia, ha rilevato, "c'è ancora forte disomogeneità tra le regioni". Nella classifica dei consumi, la Sicilia è la regione che registra il maggior consumo di farmaci nel 2012, mentre la Provincia autonoma di Bolzano e la Liguria si collocano tra le regioni più "virtuose" con i minori consumi.
Più farmaci per bambini e anziani - A consumare più medicinali sono i più piccoli e gli anziani: il 50% dei bambini e oltre il 90% degli over 75 ha ricevuto almeno una prescrizione durante l'anno. Per la fascia anziana della popolazione ci sono anche consumi e spesa rispettivamente 22 e 8 volte superiori a quelli di un paziente tra i 25 e i 34 anni.
Differenze di genere - Il rapporto conferma inoltre il peso delle "differenze di genere" rispetto al consumo dei farmaci: le donne consumano più farmaci antitumorali (sempre maggiori le prescrizioni per il cancro alla mammella per maggiore frequenza della patologia e migliore capacità di diagnosi), e sempre nelle donne la frequenza di utilizzazione dei farmaci attivi sul sistema nervoso centrale prevale di circa il 6% rispetto agli uomini.
L'impiego inappropriato di antibiotici supera il 20% in tutte le condizioni cliniche, ma al contempo si registra una diminuzione del 6,1% nei consumi rispetto al 2011. Aumenta il consumo di antidepressivi - Un capitolo a parte è poi rappresentato dai farmaci antidepressivi: il loro uso è cresciuto facendo registrare un +4,5% rispetto al 2004.
E nel 2020, ha avvertito il direttore generale Aifa Luca Pani, "la depressione, dopo le malattie cardiovascolari, sarà la patologia responsabile della perdita del più elevato numero di anni di vita attiva e in buona salute".