Rischi proporzionali in base alle ore di riposo perse
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Dormire poco e male potrebbe influenzare la comparsa o il peggioramento dell'Alzheimer. Lo dimostrano i ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora con una ricerca pubblicata su Jama Neurology.
Questione di placche - Gli studiosi hanno scoperto che la carenza di sonno è associata a una più elevata quantità di placche della proteina Beta amiloide che si formano intorno alle connessioni dei neuroni e costituiscono il segnale tipico della malattia che porta alla demenza.
Lo studio - I ricercatori hanno misurato la quantità della proteina su 70 persone, in media di 76 anni di età, sottoponendole a tomografia Pet del cervello, confrontando i risultati con le ore di sonno dichiarate dai volontari, che andavano da un massimo di 7 ore a meno di 5 per notte.
Adam Spina, a capo dell'esperimento, ha spiegato: "La numerosità delle placche aumentava in modo proporzionale alle ore di sonno perse". L'esperto ha sottolineato: "Non possiamo sostenere che ci sia un legame di causa effetto fra carenza di sonno e malattia e la nostra scoperta è da approfondire, ma la difficoltà a dormire in età avanzata non va sottovalutata. Il ricorso a terapie che facilitano il riposo potrebbe aiutare a prevenire o ridurre i segnali della demenza".