La malattia danneggia i cromosomi accelerando il processo naturale
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La depressione favorisce l'invecchiamento. L'organismo di chi soffre della patologia dimostra addirittura tra i sei e gli otto anni in più. La scoperta è del Vu University Medical Centre di Amsterdam ed è stata pubblicata sulla rivista Molecular Psychiatry. I telomeri, ossia le parti terminali dei cromosomi che proteggono il Dna dal danneggiamento, risultano più corti nelle persone affette dal "mal d'umore".
Tristi e invecchiati - Il fenomeno dell'accorciamento progressivo dei telomeri è legato all'invecchiamento. Ogni anno, spiegano gli esperti, perdiamo tra le 14 e le 29 coppie di basi del Dna (che ne misurano la lunghezza), ma nelle persone depresse questa perdita risulta ben più significativa, pari a 83-84 coppie di basi, corrispondente a un'”anzianità” cellulare di sei-otto anni maggiore.
La luce naturale può aiutare - Per combattere la depressione e quindi il processo di invecchiamento conseguente viene in aiuto un altro recente studio, pubblicato sull'American Journal of Preventive Medicine, che ha misurato gli effetti benefici della luce, soprattutto quella naturale, sul trattamento e la prevenzione del disturbo. Gli esperti in questo caso raccomandano 20-30 minuti al giorno di attività all'aperto, come giardinaggio o passeggiate.