Non è una regola valida per tutti, bisognerà individuare i pazienti in cui sarà possibile evitare interventi invasivi
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L'intervento chirurgico potrebbe essere evitato nel caso del cancro al seno. Durante il Simposio sui tumori che si è svolto in Texas, la frase guida è stata pronunciata da Kent Osborn del Baylor College of Medicine: "Meno terapia è meglio". Gli esperti indicano la possibilità che per migliaia di donne colpite dalla neoplasia, possano in futuro essere evitate terapie invasive e a rischio di pericolosi effetti collaterali.
Le ricerche - Non è una regola valida per tutti, le indagini hanno l'obiettivo di individuare per quali pazienti è consigliato evitare i trattamenti più aggressivi. Due ricerche addirittura mettono in questione la necessità di interventi chirurgici per casi di cancro del seno già diffusi ad altri organi: in questi casi le cure standard prevedono chemioterapia e operazioni di rimozione del tumore originario.
Ma una ricerca su 350 donne con tumore diffuso - di cui la metà aveva avuto interventi di rimozione del cancro oltre alla chemioterapia - non ha individuato benefici per queste pazienti. A 4 anni di distanza, il 40% delle donne di entrambi i gruppi - ossia sia quelle sottoposte a chirurgia che no - erano ancora vive. Nessuna differenza statistica in termini di sopravvivenza dunque. La ricerca è stata condotta da Rajendra Badwe, direttore del Tata Memorial Hospital di Mumbai, in India.
Un secondo studio guidato da Atilla Soran dell'Università di Pittsburgh su 300 donne in Turchia ha dato risultati analoghi. Claudine Isaacs, specialista del Georgetown University's Lombardi Comprehensive Cancer Center, ha commentato: "Si tratta di dati incredibilmente importanti".
Anche un recente studio italiano si muove in questa direzione. Condotto presso l'Università La Sapienza di Roma, ha portato alla distruzione del cancro alla mammella tramite l'impiego di ultrasuoni.