L'Organizzazione mondiale della sanità fa sapere che anche in Grecia e Spagna si danno troppe merendine e cibi grassi ai figli
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Come ogni made in Italy esportato all’estero, anche la dieta mediterranea ha avuto molto successo al di fuori dei confini nazionali. Ma mentre un caposaldo come la moda, pur avendo fatto storia ovunque, non è stato dimenticato dagli italiani, che continuano a distinguersi nel mondo per il loro gusto nel vestire, i nostri consigli sul mangiar sano dati agli stranieri sembrano essere seguiti solo dai destinatari. I bambini italiani, infatti, sono quelli che hanno più problemi di peso rispetto ai loro coetanei europei.
Come noi solo la Grecia e la Spagna. Anche greci e spagnoli, che insieme all’Italia hanno dato il nome alla famosa dieta, composta da cereali, pesce, olio d’oliva, frutta e verdura, hanno iniziato a viziare i figli con bevande zuccherate, dolci a merenda, troppo sale nei pasti e quantità eccessive di grassi spalmati (male) durante la giornata. Questo modo sbagliato di alimentarsi, unito alla tendenza a muoversi poco e a preferire tv, pc e videogiochi allo sport all'aria aperta, spiega perchè questi Paesi hanno un tasso di obesità infantile che supera il 40%.
A diffondere l'informazione allarmante è stata l'Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui sono i bambini svedesi quelli che seguono di più la dieta mediterranea, alimentandosi così molto meglio rispetto a quelli dell’Europa meridionale.
I dati a cui l'Oms fa riferimento sono quelli raccolti tra il 2015 e il 2017 nell'ambito della "Childhood Obesity Surveillance Initiative", un'iniziativa nata nel 2008 per monitorare la salute dei minori in 40 Pesei europei.
"La dieta mediterranea è morta. Dobbiamo recuperarla", ha affermato Joao Breda, capo dell'ufficio europeo dell'OMS per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili, al Congresso europeo sull'obesità che si è tenuto a Vienna.
Fanno parte di un'isola felice - fa sapere Breda - Tagikistan, Turkmenistan e Kazakistan, che hanno il più basso tasso di obesità. Anche in questi Paesi però sta iniziando una "transazione nutrizionale" verso gli insani modelli occidentali. Allo stesso modo Francia, Norvegia, Irlanda, Lettonia e Danimarca sembrano aver detto "no" alle richieste dei loro figli di cibi spazzatura, almeno a quanto dicono i dati sull'obesità: il tasso per loro oscillerebbe tra il 5% e il 9%. Non si presenta agli esami, ma non ne esce lo stesso molto bene il Regno Unito, che ha scelto di non fornire informazioni, comunque emerse da altri studi: un bambino inglese su tre è in sovrappeso o obeso.
Il quadro che viene fuori dal congresso di Vienna, insomma, non sembra molto incoraggiante. Ma Breda non manca di concludere con notizie che lasciano ben sperare: "Gli italiani riconoscono che c'è un problema e stanno cercando di fare qualcosa". E ancora, a sopresa: "In Italia almeno tre quarti dei bambini mangiano frutta ogni giorno o quasi tutti i giorni".