Dati positivi dalla maggior parte delle Regioni, in Emilia Romagna il 30% degli over 65 è già immunizzato, in Toscana oltre 350.000 persone hanno ricevuto la dose
Vaccini, immunizzato un italiano su 3: ok a richiamo AstraZeneca per under 60 © Da video
Nella stagione dell'influenza con la sua variante australiana, i primi dati sui vaccini sono incoraggianti nella maggior parte delle Regioni. A solo un mese dall'inizio della campagna vaccinale, l'esempio più virtuoso è quello dell'Emilia Romagna, dove il 30% degli over 65 ha già ricevuto la dose. Sono quasi 447mila in tutto, le vaccinazioni contro l'influenza con un milione di dosi disponibili, che potranno aumentare fino a 1,2 milioni, e la possibilità della co-somministrazione con il vaccino anti-Covid. La campagna proseguirà fino a febbraio 2025 ma l'invito della sanità regionale alle persone anziane, più fragili o a rischio per condizione di salute e di lavoro è quello di anticipare il più possibile, per proteggersi dal virus e ridurre le complicanze, anche gravi, che può causare.
Anche in Toscana, circa 350.000 persone si sono vaccinate contro l'influenza e 74.000 contro il Covid-19. Lo fa sapere la Regione, a circa un mese dall'avvio della campagna di vaccinazione. In seguito, dall'11 novembre la campagna di vaccinazione contro il Covid sarà allargata a tutti i maggiorenni. Secondo quanto riportato dal Messaggero, le circa 800mila dosi messe a disposizione degli ambulatori si starebbero esaurendo, mentre nelle farmacie del Veneto, si contano già 25.735 somministrazioni, il doppio rispetto all'anno scorso. Complessivamente, negli studi medici si stima un aumento a livello nazionale di almeno il 15%. "La campagna vaccinale sta andando meglio delle stagioni precedenti, c'è una maggiore consapevolezza su quanto sia importante proteggersi dall'influenza", spiega Tommasa Maio, responsabile dell'area vaccini Fimmg ( Federazione italiana dei medici di medicina generale).
È presto però, secondo gli esperti, per parlare di una rinnovata fiducia nei confronti dei vaccini o di una minore diffidenza in generale: "C'è sicuramente un aumento di richiesta e quindi di sensibilità per la vaccinazione antinfluenzale - spiega Marco Cossolo, presidente di Federfarma al Messaggero - La facilità di accesso e la vicinanza delle farmacie favorisce senz'altro la fruizione", mentre Giovanni Rezza, professore di igiene all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, già direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, ricorda che il picco di maggior adesione alle campagne vaccinali si era verificato nel 2005-2006 con il 68 per cento di copertura negli anziani, e quasi al 20 per cento della popolazione totale. "In quell'epoca precisa Rezza - c'è stata un po' di disinformazione. Anche in seguito a due morti casuali, che però vennero attribuite al vaccino.
Abbiamo avuto di nuovo un aumento nel 2020-21, prima che arrivasse il vaccino Covid: ci fu allora una forte campagna di sensibilizzazione per cercare di arriva a fine dicembre protetti almeno dall'influenza".
Il vaccino antinfluenzale è fortemente raccomandato e in particolare alle persone anziane, alle donne in gravidanza, nonché alle persone con patologie che aumentano il rischio di complicazioni in caso di influenza. È consigliata anche gli operatori sanitari e ad alcuni lavoratori dei servizi essenziali per non mettere a rischio gli ospedali o determinate attività nei momenti più critici.