Secondo uno studio italoamericano il tumore potrebbe essere provocato da una malattia venerea molto comune a livello globale
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Tra le possibili cause del cancro alla prostata, ci sarebbe anche un'infezione sessualmente trasmissibile. Si tratta della tricomoniasi, una malattia che provoca bruciori e infiammazioni, ma che spesso non viene nemmeno diagnosticata. Questa patologia, secondo i ricercatori dell'Università della California e quelli dell'Università degli Studi di Sassari, potrebbe anche provocare il tumore attraverso una proteina rilasciata dal parassita Trichomonas vaginalis.
Infezione spesso ignorata - La tricomoniasi è una delle infezioni a trasmissione sessuale più comuni del mondo, ogni anno colpisce infatti 275 milioni di persone. Molte volte, la malattia non viene né diagnosticata né curata, per via dei sintomi che possono sembrare disturbi relativamente gravi. Irritazione del pene o perdite per gli uomini, problemi nell'urinare per le donne. Gli individui colpiti dall'infezione quindi spesso non sanno nemmeno di averla contratta, ma nel caso degli uomini gli infetti hanno il 40 per cento in più di probabilità di sviluppare il cancro alla prostata.
Studio italoamericano - Secondo i ricercatori sardi e americani, che stanno collaborando dal 2012, la proteina che viene rilasciata dal Trichomonas vaginalis origina l'infiammazione, velocizzando la crescita delle cellule che provocano il tumore. I due team, sulle pagine della rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), fanno sapere di dover studiare in modo più approfondita l'effetto della tricomoniasi sulla prostata, ma i test effettuati in laboratorio hanno evidenziato un legame tra l'infezione e sessuale e il cancro. "C'è stata molta ricerca nel rischio di cancro alla prostata e stiamo lavorando duramente per mettere insieme il puzzle", dicono gli universitari.