Tumore alle ovaie: i fattori di rischio
© Withub
© Withub
Ogni anno in Italia circa 6mila donne si ammalano di questa forma di tumore, che ha colpito anche la top model Bianca Balti
© ansa
La top model Bianca Balti ha rivelato di essersi operata a causa di un cancro alle ovaie al terzo stadio. Si tratta di una forma di tumore maligno che colpisce le ovaie, due organi posti a destra e a sinistra dell'utero a cui sono collegati dalle tube di Falloppio. Le ovaie sono responsabili della produzione degli ormoni sessuali femminili (estrogeni e progesterone) e degli ovociti (le cellule riproduttive femminili). Quando le cellule delle ovaie iniziano a proliferare in modo incontrollato è il segno di un cancro. Queste cellule cancerose possono invadere e distruggere i tessuti sani del corpo e diffondersi ad altre parti del corpo, dando via al fenomeno delle metastasi.
Come si legge sul sito dell'AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), stando ai dati riportati nel rapporto “I numeri del cancro in Italia 2023”, curato dall'Associazione italiana registri tumori e dall'Associazione italiana di oncologia medica, in Italia questa forma di tumore colpisce circa 6mila donne ogni anno (le stime sono relative al 2022, ndr).
© Withub
© Withub
Esistono tre tipi di cancro ovarico maligno, classificati in base al tipo di cellula da cui hanno origine. I tumori epiteliali iniziano dalle cellule che coprono la superficie esterna delle ovaie. Sono i più comuni (costituiscono oltre il 90% dei casi di tumori ovarici). I tumori delle cellule germinali iniziano dalle cellule che producono gli ovociti. Rappresentano circa il 5% dei casi di tumori ovarici e vengono diagnosticati in donne di età inferiore ai 20 anni nel 40-60% dei casi. I tumori stromali iniziano dalle cellule del tessuto strutturale nel quale vengono prodotti gli ormoni femminili. Rappresentano circa l'1% di tutti i tumori ovarici e per la metà colpiscono donne in età superiore a 50 anni.
I sintomi del cancro ovarico inizialmente sono poco riconoscibili e spesso assomigliano a condizioni meno gravi. Solitamente includono: gonfiore addominale; meteorismo (presenza di aria nella pancia) e necessità frequente di urinare. Altri possibili sintomi sono sensazione di sazietà rapida durante i pasti, sanguinamento vaginale, dolori nella zona pelvica, stipsi o diarrea, stanchezza.
La causa esatta del cancro ovarico è sconosciuta, ma diversi fattori possono aumentare il rischio: l'età (sono più colpite le donne sopra i 50 anni); l'obesità, le mutazioni ereditarie nei geni BRCA1 e BRCA2; la lunghezza del periodo ovulatorio; non aver mai avuto figli.
Sebbene non ci sia un modo sicuro per prevenire il cancro ovarico, sottoporsi a controlli ginecologici regolari può facilitare una diagnosi precoce.
La diagnosi del cancro ovarico generalmente comporta: un esame pelvico; test di imaging (ecografia transvaginale, tomografia computerizzata, risonanza magnetica), esami del sangue (CA-125) e biopsia per confermare la diagnosi.
Le opzioni di trattamento dipendono dallo stadio e dal tipo di cancro. La rimozione chirurgica (di una o entrambe le ovaie, delle tube di Falloppio e talvolta dell’utero) è il metodo a cui si ricorre più frequentemente. Dopo l'intervento chirurgico (e in taluni casi anche prima) spesso vengono prescritte sedute di chemioterapie per uccidere per uccidere le cellule cancerose. Si ricorre anche a terapie a bersaglio molecolare, usate sia come prima linea di trattamento, sia in caso di recidiva. Per trattare un tumore ovarico raramente viene utilizzata la radioterapia, se non a scopo palliativo.