Lo studio clinico a lungo termine non ha mostrato effetti collaterali
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Le cellule staminali embrionali potrebbero ridare la vista a pazienti colpiti da gravi e incurabili malattie della retina. La promessa arriva dai risultati positivi del primo studio clinico a lungo termine (tre anni di osservazione dei pazienti trattati) condotto dalla Advanced Cell Technology e illustrato su Lancet.
Nessun effetto collaterale - La sperimentazione ha coinvolto giovani con la distrofia retinica di Stargardt e anziani colpiti da una forma incurabile di maculopatia, entrambe malattie che portano alla cecità.
Lo studio ha dimostrato che le cellule staminali ricavate da embrioni sono una buona fonte terapeutica per riparare la retina di pazienti dalla vista gravemente compromessa. Inoltre, è stata testata la loro sicurezza: non hanno dato alcun effetto avverso in più di 36 mesi di osservazione.
La ricerca - Gli esperti hanno trasformato le staminali dell'embrione in provetta in cellule retiniche e poi hanno eseguito iniezioni di differenti dosi di queste cellule retiniche in un solo occhio, quello più gravemente malato, di ciascun paziente.
Dieci dei 18 pazienti hanno tratto sostanziali giovamenti nella visione dell'occhio trattato, gli altri hanno dimostrato miglioramenti più esigui. Le iniezioni sono risultate del tutto sicure e ben tollerate e questo toglie alcuni dei dubbi sulla possibilità di usare le staminali embrionali in ambito clinico.
Note sin dal 1998, infatti, queste cellule, il cui uso non è peraltro privo di dubbi etici, hanno avuto limitate applicazioni cliniche, per il timore che possano dar luogo alla formazione di tumori (teratomi).