LO STUDIO

Il cervello può ripararsi da solo: ecco come

Secondo una ricerca americana sui topi, l'organo può ridurre i danni da neurodegenerazione producendo nuovi neuroni per ripristinare i circuiti cerebrali compromessi 

10 Apr 2025 - 13:11
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Il cervello può autoripararsi? Sembrerebbe di sì. A dimostrarlo è uno studio sui topi, pubblicato sulla rivista Cell Reports dal Medical Center dell'Università di Rochester negli Stati Uniti. È possibile stimolare questo organo a produrre neuroni per riparare i circuiti cerebrali danneggiati da malattie neurodegenerative come la malattia di Huntington.  

Sebbene per molto tempo si sia pensato che il cervello adulto fosse incapace di rigenerarsi, oggi sappiamo che in realtà conserva delle nicchie contenenti cellule progenitrici in grado di produrre nuovi neuroni: in genere lo fanno nelle primissime fasi dello sviluppo, mentre subito dopo la nascita passano a produrre cellule di supporto, le cosiddette cellule gliali. Le nicchie di cellule progenitrici si trovano vicino a una regione del cervello, lo striato, che viene duramente danneggiata dalla malattia di Huntington, una patologia neurodegenerativa di origine genetica che colpisce la coordinazione muscolare. 

Le ricerche passate

 Studi precedenti su topi e primati avevano già dimostrato che due proteine, BDNF e Noggin, riescono a risvegliare questi progenitori nel cervello per indurli a migrare nello striato e differenziarsi in neuroni medi spinosi, i più colpiti dalla malattia di Huntington. 

Lo studio americano

 La nuova ricerca, condotta sui topi, dimostra per la prima volta che i nuovi neuroni si connettono con i complessi circuiti cerebrali che controllano i movimenti, rimpiazzando la funzione dei neuroni colpiti da neurodegenerazione. 

"In questo lavoro abbiamo utilizzato una combinazione di elettrofisiologia, optogenetica e studio del comportamento animale per dimostrare che queste cellule non solo vengono prodotte nel cervello adulto, ma ripristinano funzionalmente i circuiti motori, sia nei topi sani sia in quelli con malattia di Huntington", spiega il primo autore dello studio, Jose Cano, tra i primi negli anni Ottanta a scoprire la neurogenesi nel cervello adulto.

I risultati della ricerca suggeriscono una nuova strategia contro la malattia di Huntington, che consiste nell'indurre il cervello a rimpiazzare i neuroni malati con altri nuovi ripristinando i circuiti del movimento. "Considerata la persistenza di queste cellule progenitrici nel cervello dei primati adulti questi risultati suggeriscono il potenziale di questo approccio rigenerativo come strategia di trattamento per l'Huntington e altri disturbi caratterizzati dalla perdita di neuroni nello striato", aggiunge il neurologo Abdellatif Benraiss

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