I medici possono inviare le prescrizioni via sms per permettere di andare direttamente in farmacia, ma c'è il dilemma tra fogli rossi e bianchi
L'emergenza coronavirus ha portato a un'accelerata nella dematerializzazione delle ricette, in gran parte delle Regioni, non senza incognite. Nel divieto, infatti, di recarsi negli studi del proprio medico, i pazienti possono ricevere il codice della ricetta via sms. Un servizio che coinvolge in particolare malati cronici e anziani, sempre bisognosi di farmaci anche di questi tempi. E le difficoltà non sono poche per ottenere e utilizzare in farmacia il cosiddetto codice Nre.
Oltre 450mila ricette spedite via sms in Toscana - Per prima fu la Toscana intorno al 23 marzo ad attivare il servizio sms con il numero di ricetta elettronica. Così grazie al sistema 'Nre via Sms' è possibile ai cittadini richiedere con una semplice telefonata al proprio dottore e pediatra il farmaco di cui hanno bisogno e di andare a ritirarlo in farmacia senza passare dallo studio medico. Sistema, come si spiegava in una nota, che sarebbe stato diffuso gratuitamente a tutte le regioni italiane, come è avvenuto.
"Nel giro di pochi giorni - preannunciava, infatti, la nota del presidente della Toscana Enrico Rossi - il sistema arriverà nel giro di pochi giorni a servire circa 25 milioni di cittadini anche in Sardegna, Sicilia, Lazio, Piemonte, Marche, Abruzzo, Friuli, Liguria, Val d'Aosta, più Bolzano".
In questo modo, è l'obiettivo, si riduce "il rischio di diffusione del virus, in particolare verso i pazienti cronici e fragili". Con 'Nre via Sms', infatti, il medico effettua la prescrizione, registrandola sul proprio computer: la piattaforma elettronica invia al paziente tramite Sms il numero di codice della ricetta che, letto al farmacista, viene tradotto nella prescrizione medica e gli permette di predisporre i farmaci richiesti.
I numeri - In Toscana a oggi, dunque, la dematerializzazione della prescrizione è utilizzata da circa 2mila dottori e pediatri di famiglia e coinvolge anche le ricette rosse, per i farmaci destinati prevalentemente a pazienti affetti da patologie croniche. La Regione, dopo avere attivato prima in Italia l'invio della ricetta via sms e aver esteso il servizio anche ai medici specialisti (per un totale di 450mila ricette), ha completato l'offerta per tutti i cittadini. "Con questo intervento abbiamo ampliato la possibilità di ridurre al massimo gli spostamenti verso gli ambulatori dei medici - sottolinea in una nota l'assessore regionale al Diritto alla salute Stefania Saccardi -, accogliendo le richieste di numerosi pazienti fragili, ma anche dei medici e del personale degli ambulatori". Coinvolti anche i medici sostituti e gli specialisti ospedalieri.
I nodi al pettine - In una popolazione che negli ultimi dieci anni, in Italia, ha visto crescere i cittadini over 65 da 12,1 a 13,9 milioni, il sistema delle ricette sms non crea poche difficoltà ai pazienti, alcuni non in grado di comunicare il codice in farmacia.
Non bisogna dimenticare che il 70% degli over 65, non assumendo i farmaci correttamente, aumenta i tassi di mortalità, le ricadute e le ospedalizzazioni, proprio in una fase critica per il sistema sanitario. Le malattie croniche, poi, colpiscono otto milioni e 437mila anziani e il 25% degli anziani ha da due o più patologie, come ricorda il Comitato Italiano per l'Aderenza alla Terapia (Ciat).
Le più frequenti sono cardiopatie (27%), malattie respiratorie croniche (21%), diabete (20%) e tumori (13%). Vi sono farmaci efficaci per tenerle sotto controllo, ma la scarsa aderenza alle terapie è già di per sé un problema molto frequente fra gli anziani. Infatti, ben il 70% non segue i trattamenti in modo corretto o li abbandona dopo breve tempo. Un problema dovuto alla condizione di fragilità di queste persone, particolarmente acuita in questo periodo dall'epidemia da coronavirus e aggravata dalle difficoltà che si incontrano nell'uso dei nuovi sistemi di dematerializzazione delle ricette.