Lo studio è stato effettuato su 76 persone che "non presentano gravi effetti collaterali". Il sindaco di Mosca: "L'ho fatto anche io e mi sento bene"
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Dopo lo scetticismo mostrato dall'Oms e dalla comunità internazionale, la rivista scientifica The Lancet ha pubblicato i primi risultati dei test effettuati sul vaccino russo Sputnik V. Le analisi mostrano "una risposta degli anticorpi entro 21 giorni dalla somministrazione". Inoltre, si legge, "emerge un buon profilo di sicurezza senza la comparsa di eventi collaterali gravi per 42 giorni". Gli studi sono stati condotti su 76 volontari in due ospedali di Mosca.
Oms: "Non prima del 2021" - La ricerca è stata condotta dal Gamaleya Institute of Epidemiology and Microbiology di Mosca. Il 26 agosto è stata approvata la fase tre della sperimentazione, che prevede un campione di 40mila volontari. Ma l'Oms avverte: "La fase tre richiede pià tempo perché i pazienti devono essere monitorati per valutare efficacia e sicurezza. Qualsiasi vaccino arriverà per primo sul mercato, è difficile che sia diffuso nel mondo prima del 2021".
In sindaco di Mosca: "L'ho fatto anche io e sto bene" - Un "gesto di iconraggiamento verso i colleghi" come lo ha definito lui stesso. Il sindaco di Mosca Serghei Sobyanin ha annunciato in videoconferenza con Putin di essersi sottoposto al vaccino. "Mi sento bene, Dio voglia che sia così anche più in avanti". Il capo del fondo russo per gli investimenti Kirill Dmitriyev punta di iniziare la produzione extra-nazionale già nei prossimi mesi, dopo che il primo lotto prodotto in Russia è arrivato in agosto: "Abbiamo accordi con l'India, il Brasile e molti altri Paesi perché siamo molto concentrati sulla possibilità di esportare questo vaccino al di fuori del Paese".
Due "tipologie" di vaccino - Sono due gli studi che Mosca sta protando avanti. "Uno ha preso in considerazione la formulazione congelata del vaccino - prevista per un uso su larga scala - e l'altro quella liofilizzata - svilupatta per le zone difficili da raggiungere", ha spiegato Alexander Gintsburg, tra i curatori del Gamaleya Institute.
Già approvato in Russia - "Sono stati effettuati studi preclinici e clinici per ottenere un'approvazione provvisoria nel nostro Paese, che però richiede uno studio su larga scala", prosegue Gintsburg. Secondo il decreto del 3 aprile 2020 della Federazione Russa, all'interno dei confini nazionali è consentito vaccinare la popolazione nel contesto di uno studio di fase tre. Non vale la stessa regola per l'estero, dove il vaccino non potrà approdare senza aver superato la sperimentazione secondo i protocolli previsti dall'Oms.