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Risultati significativi contro la calvizie, grazie alle cellule del nostro sangue.
Anche in questo settore la ricerca clinica ha per lungo tempo cercato di comprendere i meccanismi di rigenerazione cellulare. Molti i campi d’interesse per questa ricerca, ma il più importante è stato sicuramente quello relativo al recupero delle lesioni di tutti quei tessuti che non sono capaci di autorigenerarsi.
Come si è arrivati alla Rigenerazione Cellulare?
Fu nei primi anni ’70 del XX secolo che ci si cominciò ad interessare sempre di più al ruolo dei principi attivi di rigenerazione cellulare autologhi, ossia già presenti nell’organismo. Si stava, via via, prendendo consapevolezza che alcuni di questi principi, avrebbero potuto giocare un ruolo essenziale nella rigenerazione del tessuto danneggiato. Questi furono i punti di partenza che portarono allo sviluppo della tecnica PRP, (acronimo dall’inglese Platelets Rich Plasma, inalterato anche in italiano, Plasma Ricco di Piastrine). Tale metodica si dimostrava efficace nella cura delle ulcere nei soggetti diabetici, nei traumi al midollo spinale o, in generale, al tessuto nervoso, e nelle degenerazioni del tessuto osseo in ambito maxillo-facciale.
Dal “vecchio” PRP capelli, alla Rigenerazione Cellulare con URC.
La curiosità che fece “accendere una lampadina” ad alcuni ricercatori, fu l’inatteso fenomeno di irrobustimento delle strutture pilifere o capillari, in tutte quelle zone che venivano trattate con la stimolazione tissutale. Ciò fece pensare al PRP come un possibile aiuto contro i problemi della calvizie… era nato il concetto del PRP Capelli!
Il trattamento PRP Capelli ha inizio con la separazione e la concentrazione di quei “principi e corpuscoli rigeneratori autologhi”, che sono naturalmente contenuti nel sangue. Ciò avviene attraverso la centrifugazione di un opportuna quantità di detto sangue, prelevato del paziente, che viene a separarsi quindi in tre strati: il primo, il più leggero, è chiamato PPP (Platelets Poor Plasma, Plasma Povero di Piastrine), un plasma quindi che contiene solo sparute tracce di piastrine; quello intermedio, il gel piastrinico chiamato PRP, è proprio quello di nostro interesse; infine, in fondo alla provetta, troveremo soltanto globuli rossi ed altre grosse cellule ematiche. Il volume del gel piastrinico è in media poco meno di un terzo del campione di sangue di partenza, ed ha un contenuto di piastrine di oltre quattro volte quello ordinario.
La successiva fase del trattamento è quella nella quale questo gel piastrinico viene iniettato, per via sottocutanea, nel cuoio capelluto del paziente, per far sì che venga innescata la rigenerazione cellulare delle cellule staminali del follicolo. Le sessioni di infiltrazioni sono numerose (da 13 a 20) e devono essere effettuate nell’arco di 24 mesi mediante un ago mesoterapeutico. Dal secondo anno in poi, secondo il bisogno, le sessioni si ripetono una ogni due mesi fino a diversa indicazione.
Le caratteristiche positive della tecnica PRP Capelli, sono state senz’altro preziose per stimolare i follicoli di svariate decine di migliaia di persone nel mondo, con l’obiettivo comune di porre un freno alla calvizie. Ma PRP Capelli era affetta da molti punti critici, che hanno orientato la ricerca verso metodiche alternative e sviluppi successivi, tutti volti a superarli per offrire un migliore contrasto alla calvizie e alla sua cura. Ad esempio il potenziale teorico della stimolazione cellulare tipica del PRP viene “diminuito” dai seguenti limiti strutturali della terapia: bassa selettività del metodo di separazione dei principi attivi, costituito essenzialmente da una centrifugazione che non discrimina tra piastrine nuove (quelle attive) e piastrine ormai troppo vecchie; calibro un po' troppo grande dell’ago per effettuare le infiltrazioni, causa di possibili traumatismi diffusi; elevatissimo numero di sessioni di queste infiltrazioni, che reiterando questi scenari traumatici, possono promuovere fenomeni di shock-loss molto frequenti.
La tecnica di separazione cellulare hCRP nasce quindi dalla necessità di porre rimedio, come accennavamo, a questi punti critici strutturali della metodica PRP Capelli. La bassa selettività della centrifugazione è superata dall’adozione di un avanzato metodo di separazione ottica dei principi attivi ematici, capace di discernere tra piastrine giovani e piastrine anziane. Inoltre il concentrato hCRP viene trattato con fasci di ultrasuoni, in modo da rendere tutti i principi attivi ivi contenuti più biodisponibili.
Da una interessante ricerca comparativa condotta dal gruppo di ricerca del Dott. Alessandro Pagani, biotencologo di EonMed, si può perfino quantificare l’enorme differenza di efficacia tra i due sieri arricchiti: una singola sessione del trattamento hCRP ha un effetto equiparabile a più di 36 microprovette del classico PRP Capelli. Senz’altro un confronto senza paragoni!
L’ultimo punto critico del PRP Capello era il calibro un po' troppo “impegnativo” dell’ago mesoterapeutico, è risolto grazie all’utilizzo di un ago miniaturizzato, sottilissimo e quindi meno traumatico. Tutti questi accorgimenti, riducendo al minimo il traumatismo residuo, dovuto al numero molto ridotto di infiltrazioni previste dall’hCRP, rendono quest’ultima metodica virtualmente atraumatica.
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Medicina Rigenerativa: insostituibile approccio per la cura selettiva della calvizie.
In HairClinic da svariati anni, la metodica hCRP è parte del più articolato Protocollo di Medicina Rigenerativa bSBS, è suddiviso in cinque fasi determinanti, per dare le più alte possibilità di successo nel contrasto alla calvizie. L’analisi genomica e della membrana cellulare alla URC Unità Rigenertative Cellulari autologhe (del paziente stesso), è priv di controindicazioni ed effetti collaterali, non richiede stop dal lavoro e la ripresa alla vita sociale è immediata. Nei pazienti in una fase precoce della sua calvizie, ed in dipendenza della capacità di risposta personale, il Protocollo bSBS nel casi di diradamento diffuso o localizzato può agire concretamente arginando l’invecchiamento cellulare e promuovendo efficacemente la regressione e l’evoluzione della calvizie, i benefici del percorso terapeutico completo sui follicoli ricettivi si esprimono in maggiore densità visiva (effetto estetico molto appagante), e inversione della miniaturizzazione e rigenerazione. Nel caso in cui il soggetto sia affetto da una calvizie un po' troppo avanzata per essere risolta con metodi non chirurgici, la Medicina Rigenerativa funge da terapia propedeutica, anzi considerata imperativa, per un autotrapianto di capelli, rinforzando e rendendo più elastico e resistente il sistema “scalpo-capelli”. Quindi, in ogni caso di calvizie trattabile, i principi di Rigenerazione Cellulare autologhi sono una risorsa preziosa e dalle altissime potenzialità, e rappresenta un'efficace arma per il contrasto alla caduta dei capelli. E' l’approccio più evoluto e completo contro calvizie e alopecia ed è volto a promuovere i migliori risultati clinici ed estetici naturali.