Alla sanità pubblica al collasso per mancanza di fondi potrebbe arrivare un auto di 15 miliardi di euro con la proposta di Marco Vecchietti, ad di Rbm Assicurazione Salute
Undici milioni di italiani rinunciano alle cure mediche, secondo un'indagine Censis, mentre la sanità pubblica è al collasso per mancanza di fondi, dichiarazioni del Ministero. A tendere una mano per invertire la rotta è il mondo assicurativo con la proposta di Marco Vecchietti, ad di Rbm Assicurazione Salute: "Quindici miliardi di euro per il Servizio Sanitario Nazionale, ecco la soluzione. Si chiama Secondo Pilastro Sanitario e deve essere aperto a tutti i cittadini".
La proposta "Affinché il sistema rimanga sostenibile e la qualità delle cure garantite non si riduca pur a fronte dell’aumento dei costi della sanità - spiega Vecchietti - l'unica via di uscita è quella di diversificare le fonti di finanziamento attraverso l'intermediazione della spesa sanitaria privata da parte delle Forme Sanitarie Integrative (Polizze Salute Individuali e Fondi Sanitari)".
La proposta, dunque: "Costruendo - continua Vecchietti - un sistema di sanità integrativa diffusa aperto a tutti si potrebbe far risparmiare a ciascun cittadino almeno il 30% dei costi che già sostiene di tasca propria per curarsi privatamente e garantire al sistema sanitario 15 miliardi di risorse aggiuntive, ovvero quasi il 50% dell’attuale spesa sanitaria privata, pari a 34,5 miliardi di euro nel 2015".
Lo scopo "Queste risorse - continua Vecchietti - potrebbero essere investite anzitutto nel garantire maggiore accessibilità alle cure tagliando le liste di attesa, nel promuovere programmi di prevenzione diffusa per la popolazione, nel sostenere i costi crescenti dei nuovi".
"Peraltro la nostra proposta - conclude - garantirebbe anche un ulteriore recupero di risorse per lo Stato, che anch'esse potrebbero essere reinvestite almeno in parte nel Servizio Sanitario Nazionale, attraverso il contrasto dell'evasione fiscale". Oggi la sanità integrativa nei fatti, anche per motivi fiscali, è riservata ai lavoratori dipendenti.