La Relazione annuale al Parlamento rivela che in Italia un terzo della popolazione l'ha provata almeno una volta nella vita. Tra i giovanissimi, 150mila ne fanno un uso "problematico"
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Sono circa 90mila gli studenti che assumono quotidianamente cannabis e quasi in 150mila sembrano farne un uso problematico. E' il dato allarmante che emerge dalla Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia. Dopo la cannabis, è la "Spice", una sostanza sintetica, la più diffusa tra i giovanissimi. L'11% degli studenti ha utilizzato almeno una volta questo cannabinoide, un terzo l'ha consumata al massimo due volte.
A fare uso della cannabis sono anche gli adulti e si calcola che circa un terzo della popolazione ne abbia sperimentato gli effetti almeno una volta nella propria vita, mentre oltre un quarto degli studenti delle scuole superiori ne ha fatto uso nel 2016. Aumenta inoltre la disponibilità di prodotti derivati della cannabis, con un'alta variabilità di principio attivo (Thc). Ma la percentuale di persone che ricorrono alle cure nei servizi pubblici non è alta: solo l'11% del totale degli utenti, mentre i ricoveri ospedalieri dovuti all'uso di cannabis sono solo il 12% di quelli legati a droghe.
Sempre più diffuse risultano marijuana e hashish, dice ancora la Relazione, e rappresentano la quota più ampia del mercato nazionale delle sostanze illecite. L'importazione di cannabis da molteplici Paesi di approvvigionamento e l'aumento della produzione italiana costituiscono una notevole sfida per l'attività di contrasto: i quantitativi di sostanza sequestrati corrispondono, infatti, a oltre il 90% del totale del materiale requisito dalle forze dell'orine. Inoltre, le segnalazioni per detenzione di cannabis per uso personale rappresentano l'80% del totale, dato in aumento rispetto agli anni precedenti.
Le associazioni: "Convocare la Conferenza Nazionale" - Filomena Gallo, segretario dell'associazione Luca Coscioni, attiva nel campo delle libertà civili, e Marco Perduca, coordinatore di Legalizziamo.it, si rivolgono al governo chiedendo la convocazione della Conferenza Nazionale sulle droghe. "E' indispensabile aprire un dibattito pubblico, politico e istituzionale, ma il governo invia la relazione al Parlamento quando questo chiude per la pausa estiva", sottolineano le associazioni. "Possibile che i presidenti Grasso e Boldrini - concludono Gallo e Perduca - non abbiano nulla da dire rispetto a questa mancanza di rispetto del Parlamento e delle sue prerogative di 'cane da guardia' dell'operato del governo?".