L'analisi

Educazione sessuale, la ricerca di Webboh Lab: meno tabù e più dialogo per la Gen Z

I giovanissimi vorrebbero un'educazione sessuale potenziata con il coinvolgimento di scuole, famiglie e consulenti esperti

26 Set 2024 - 13:32
 © istockphoto

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Una ricerca condotta da Webboh Lab, il primo osservatorio permanente sulla Gen Z, evidenzia come i giovanissimi siano fortemente esposti a tematiche legate alla sessualità e alla contraccezione, grazie anche ai numerosi canali di informazione a disposizione, e come, in linea generale, vorrebbero vivere l’educazione sessuale, cioè con meno tabù e maggiore chiarezza.

La ricerca condotta da Webboh Lab (nato dall'incontro di Webboh con l'istituto di ricerca Sylla) in collaborazione con Farmitalia ha delineato, attraverso una smart poll online che ha coinvolto 500 giovani italiani tra i 14 e i 17 anni, un quadro delle percezioni, delle conoscenze e dei dubbi delle nuove generazioni riguardo alla sessualità e alla contraccezione in Italia. Dall'analisi emerge, una chiara necessità di un approccio all'educazione sessuale più integrato, che coinvolga non solo la scuola, ma anche servizi di consulenza e le famiglie.

Come si informa la Gen Z

 Entrando nel dettaglio dei dati raccolti da Webboh Lab, tra le fonti maggiormente consultate dagli intervistati ai primi posti ci sono gli amici (53,4%) e i social media (46%); seguono scuola (43,2%) e web (40,4%). La famiglia è solo al quinto posto con il 27,6%, mentre il medico o il consultorio sono indicati da appena il 5,6% dei giovani.

Educazione sessuale a scuola

 L'educazione sessuale a scuola è considerata un tema fondamentale dai giovanissimi. Vorrebbero che venisse trattato maggiormente, con particolare enfasi su alcuni aspetti: malattie sessualmente trasmissibili (punteggio di importanza: 8,47 su 10); relazioni, affetti e consenso del partner (punteggio: 8,40 su 10); metodi contraccettivi (punteggio: 7,81 su 10); anatomia del corpo umano (punteggio: 7,78 su 10).

I suggerimenti della Gen Z per una migliore informazione

 Dalla smart pool di Webboh Lab è emerso, inoltre, che il modo con cui viene affrontata questa tematica potrebbe essere migliorato attraverso varie iniziative. Oltre a un maggiore coinvolgimento della scuola (punteggio 8,36 su 10), le principali attività individuate dagli intervistati sono state: servizi di consulenza (punteggio 7,87 su 10); confronti con adulti (punteggio 7,59 su 10); accesso a risorse online affidabili (punteggio 7,49 su 10).

Metodi contraccettivi

 La survey ha inoltre messo in evidenza come il preservativo sia il metodo contraccettivo più conosciuto dalla Gen Z (98,2%), seguito dalla pillola anticoncezionale (88,4%). Conoscenze molto più limitate si riscontrano, invece, per la spirale (49,3%) e il coito interrotto (17%). Contraccezione d’emergenza: il concetto di contraccezione d’emergenza è familiare al 44,2% dei giovani. Più specificamente, l’86% conosce la pillola del giorno dopo, mentre solo il 41,8% quella dei 5 giorni dopo. Le principali fonti di informazione per la contraccezione d’emergenza includono: web (25,1%); social media (24,4%); scuola (15,6%); amici (12,4%); famiglia (6,9%). Inoltre, il 23,9% dei giovani intervistati ha ammesso di conoscere qualcuno che ha utilizzato la pillola del giorno dopo, mentre solo l’8,3% conosce qualcuno che ha utilizzato la pillola dei 5 giorni dopo. 

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