I casi accertati in Italia sono circa duemila: nei laboratori dell'Amcli si potrà ottenere in poche ore la sequenza dell'rna virale per conoscerne la provenienza
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La diffusione del virus dell'epatite A in Italia sarebbe causata dal consumo di frutti di bosco congelati provenienti da Polonia e Bulgaria. Dalla metà del 2013 a oggi i casi accertati sono circa 2mila: un numero consistente che impone un serio monitoraggio della malattia. Per questo motivo i laboratori dell'Amcli effettuano test molecolari grazie ai quali è possibile in poche ore ottenere la sequenza dell'rna virale per conoscerne la provenienza.
I controlli - L'iniziativa dell'Associazione Microbiologi Clinici Italiani si pone come obiettivo la sorveglianza dei casi di epatite A nello Stivale, al fine di monitorare l'andamento della malattia e tracciare la mappa geografica della diffusione del virus. Il tutto attraverso speciali test che permettono di accertare in poche ore e a costi contenuti la presenza dell'infezione in fase acuta o convalescente.
Un sistema di controllo e pronta segnalazione dei casi di epatite A che "permette di valutare il numero dei casi reali, in quanto infezioni lievi possono decorrere in modo asintomatico". A dichiararlo è il presidente Amcli, Pierangelo Clerici. Al momento la percentuale di casi di epatite virale senza una causa precisa è del 15%.