I ricercatori dei National Institutes of Health hanno scoperto che la clorciclizina è in grado di contrastare i primi stadi della malattia
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La nuova cura per l'epatite C potrebbe venire da un "semplice" farmaco antistaminico. Gli scienziati dei National Institutes of Health di Bethesda, negli Usa, hanno infatti scoperto che la clorciclizina è in grado di contrastare i primi stadi del processo infettivo, cioè quando il virus inizia a "colonizzare" le cellule epatiche. La ricerca apre le porte alla sperimentazione di un farmaco già ben noto, poco costoso e meno tossico rispetto agli antivirali attualmente in uso.
I test sui topi - Gli scienziati americani hanno condotto esperimenti mirati su un gruppo di topi di laboratorio, nei quali sono state inoculate cellule epatiche umane. I risultati, pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine, sono stati molto incoraggianti. In attesa dell'avvio di test su soggetti umani, il farmaco anti-allergico si è già mostrato capace di bloccare il processo infettivo con risultati comparabili a quelli degli antivirali attualmente in uso.
I ricercatori hanno usato un programma di screening altamente sofisticato per individuare farmaci già in uso che risultino attivi contro l'epatite. Da questa cernita è stato scovato l'antistaminico.