Giornata Mondiale dell'Epatite 2015 L'allarme Oms: "1,4 milioni di morti l'anno"
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Mortalità resta elevata nonostante vaccini e superfarmaci: in Europa sono 10 milioni gli infetti, ma la maggior parte non è ne consapevole
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Quasi un milione e mezzo di morti all'anno e circa 400 milioni di infetti in tutto il mondo: sono i numeri dell'epatite che, nonostante l'introduzione di superfarmaci e vaccini, continua a flagellare l'umanità. In occasione della Giornata Mondiale dell'Epatite, che si celebra il 28 luglio, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) invita a "non abbassare la guardia" soprattutto nei casi di epatite B e C cronica, che da sole causano approssimativamente l'80% di tutte le morti per tumori al fegato.
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In Europa - L'European Center for Diseases Control and Prevention (Ecdc) fa sapere che in Europa dieci milioni di persone hanno un'infezione cronica da epatite B o C, ma la maggior parte non ne è consapevole. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'istituto, nel Vecchio Continente sono stati riportati nel 2013 circa 20mila casi di epatite B, la cui incidenza è dimezzata tra il 2006 e il 2013, e 32mila di epatite C, che invece è in aumento, mentre l'epatite A nel 2014 e nel 2015 ha causato tre grandi focolai, il più grande dei quali con più di 1.500 casi.
La ricerca - Dopo la diagnosi, ricorda Andrea Ammon, direttpre dell'Ecdc, ora sono disponibili diversi trattamenti, anche se la prevenzione rimane l'arma principale. "La vaccinazione è la misura individuale più efficace per proteggersi dalle epatiti A e B - sottolinea l'esperto - e l'epatite C può essere curata, soprattutto se trovata e trattata precocemente". Recentemente la ricerca ha prodotto diversi buoni risultati, come la scoperta dell'efficacia di un antistaminico contro l'epatite C e la messa a punto al San Raffaele di Milano di una tecnica rivoluzionaria per contrastare l'epatite B.
Decessi evitabili con diagnosi, cure e prevenzione - Secondo l'Oms, in Europa, i virus B e C provocano circa 400 morti al giorno. "Queste morti tragiche possono essere evitate fermando le nuove infezioni e migliorando l'accesso a test e trattamenti per le persone infette", spiega Martin Donoghoe, del programma europeo Oms per la tbc e l'epatite. "Questo vuol dire - aggiunge - fermare le trasfusioni non sicure e le iniezioni pericolose, vaccinare i bambini contro l'epatite B e fare in modo che le persone più a rischio siano testate e ricevano i farmaci di cui hanno bisogno per tenere a bada l'epatite B e curare l'epatite C". L'Oms ricorda inoltre che nel 2015, per la prima volta, ci sarà una riunione di esperti e istituzioni dal 2 al 4 settembre per il World Hepatitis Summit a Glasgow.