Dalla necessità di inclusione nei processi decisionali, all'importanza di sensibilizzare la popolazione: il contributo della presidente dell'ente per bambini e giovani con disabilità gravi in occasione della ricorrenza del 3 dicembre
di Benedetta Cariati© Ufficio stampa
Il 3 dicembre è la Giornata mondiale della disabilità. Questa ricorrenza è dedicata alla promozione dei diritti e del benessere delle persone con disabilità e alla sensibilizzazione della società civile su come favorire un'equa partecipazione e un pieno coinvolgimento di tutti. Ne abbiamo parlato con Francesca Di Maolo, presidente dell'Istituto Serafico di Assisi (ente che si occupa di attività riabilitativa e assistenza socio-sanitaria per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali).
In che modo è cambiata la società negli ultimi anni in relazione ai diritti delle persone con disabilità?
"Oggi c’è più consapevolezza, di quanto sia importante l'inclusione, pensiamo per esempio al settore delle sport: sono sempre più diffusi gli sport inclusivi come il baskin (una disciplina ispirata al basket che permette ai giocatori con disabilità di giocare insieme ai normodotati). Si fatica però a far crescere i servizi socio sanitari a supporto delle persone con disabilità: pesa la limitazione delle risorse economiche. È necessario predisporre servizi adeguati ai bisogni in crescita".
In che modo è possibile migliorare i servizi sanitari, lavorativi, di formazione a supporto delle persone con disabilità?
"I servizi possono migliorare attraverso l'inclusione delle persone con disabilità nei processi decisionali, in modo che non siano più servizi "per loro", ma servizi "con loro". È necessario affrontare il tema dell'inclusione e ascoltare quali sono i loro bisogni, inserendoli attraverso le associazioni nei processi decisionali".
Cosa dovrebbe fare la comunità internazionale per promuovere l’integrazione delle persone con disabilità?
"Uno sforzo unitario della comunità internazionale è fondamentale: è necessaria una congiuntura sui diritti inviolabili, come nel caso della Carta di Solfagnano (documento adottato al termine del G7 Inclusione e Disabilità, che contiene otto priorità sulle quali i Paesi del G7 si impegnano ad agire in materia di inclusione e valorizzazione delle persone). È una Carta internazionale che sancisce dei diritti che ne segnano l’intangibilità, contiene una visione e traccia una strada che siamo chiamati a percorrere. Sta anche alle associazioni percorrere quella strada. È importante anche il ruolo dell'Unione europea nella promozione di una società inclusiva".
Come sensibilizzare la popolazione riguardo alla disabilità e abbattere gli stereotipi esistenti?
"C’è bisogno di una narrazione che coinvolga tutti gli attori: le persone con disabilità, le associazioni e i media che siano sensibili ai temi della disabilità e dell'inclusione. Dobbiamo narrare il bello dell’umanità, le fatiche e le conquiste: è questo l'obiettivo culturale per il quale dovremmo essere alleati. È importante partire dalle nuove generazioni: spendersi nel dialogo con i giovani nelle scuole. Essi seguono modelli e stereotipi che non esistono: legano il valore della vita a un corpo senza limitazioni e si scontrano con l'irrimediabilità, con una realtà fatta di limiti e fragilità. I giovani invece non devono avere paura del limite che fa parte della vita. Per loro conoscere come si vive con una disabilità può essere una ricchezza: devono capire come possono fare la differenza nella quotidianità per creare un mondo senza esclusi e senza barriere. Il futuro è nelle loro mani".
In che modo le persone con disabilità possono contribuire a costruire una società più equa per tutti?
"Per costruire ruolo attivo devono essere inserite nei processi decisionali per capire quali sono le loro esigenze. Ci aspettiamo un forte cambio di pensiero con i progetti di vita indipendente. Con questo progetto, non saranno più i servizi che decideranno come la persona con disabilità debba vivere la vita, ma è la persona a scegliere come viverla".
In questa Giornata, cosa si augura per il futuro delle persone con disabilità?
"Ricordiamoci di questa ricorrenza tutti i giorni, non soltanto oggi. Ricordiamoci anche che siamo tutti cittadini di questo mondo".