DATI PREOCCUPANTI

Giornata mondiale dell'obesità, Iss: "40% italiani con peso in eccesso"

Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità, si riduce il gap tra Nord e Sud delle persone con questa condizione. Ma "Bassa è l'attenzione degli operatori sanitari al problema"

03 Mar 2025 - 14:49
 © -afp

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In Italia quattro adulti su dieci sono in eccesso ponderale: tre in sovrappeso e uno obeso. La quota di persone in eccesso ponderale resta più frequente nelle Regioni meridionali, ma oggi il gap fra Nord e Sud del Paese si è leggermente ridotto rispetto a 15 anni fa. Sono i dati del sistema di sorveglianza Passi dell'Istituto superiore di sanità (Iss) per il biennio 2022-2023 relativi a peso e altezza di 18-69enni, diffusi alla vigilia della Giornata mondiale dell'obesità che ricorre il 4 marzo. 

Istituita nel 2015 dalla World Obesity Federation la Giornata coinvolge organizzazioni, associazioni e persone con l'obiettivo di invertire la crisi globale dell'obesità sensibilizzando cittadini e istituzioni incoraggiando la prevenzione di una condizione cronica complessa che richiede interventi su più livelli, anche quando, negli stadi iniziali, non si associ a complicanze.

Molte persone che sono in sovrappeso, avverte l'Iss, "se non intervengono con cambiamenti nello stile di vita, possono progredire verso l'obesità che si associa a un aumento del rischio di sviluppare malattie croniche - come patologie cardiovascolari, diabete di tipo 2, alcuni tipi di cancro, problemi articolari - che riducono la durata della vita e ne peggiorano la qualità".

L'eccesso ponderale è una caratteristica più frequente: fra gli uomini rispetto alle donne (52% vs 34%), fra le persone con difficoltà economiche (52% vs 39%) e fra le persone con un basso livello di istruzione (63% vs 32%). L'eccesso ponderale infine aumenta con l'età ma diventa una condizione meno frequente superati i 75 anni. Così se l'eccesso ponderale riguarda il 27% dei 18-34enni sale progressivamente al 53% dopo i 50 anni e raggiunge il 58% fra i 65-74enni, per ridursi progressivamente dopo i 75 anni fino al 46% fra gli over 85enni.

Diminuisce il gap Nord-Sud

 Il gradiente geografico è a sfavore delle Regioni meridionali. Alcune Regioni del Sud (Molise, Campania, Basilicata, Puglia) continuano a detenere il primato della quota più alta di persone in eccesso di peso, sfiorando la metà della popolazione residente. Tuttavia se storicamente la quota di persone in eccesso ponderale resta più frequente nelle Regioni meridionali, oggi il gradiente geografico fra Nord e Sud del Paese si è leggermente ridotto rispetto a 15 anni fa, come risultato di un lento, modesto ma continuo aumento dell'obesità nelle Regioni settentrionali a fronte di una sostanziale stabilità nel resto del Paese.

Il ruolo dei medici nel contrasto all'obesità

 Bassa è l'attenzione degli operatori sanitari al problema, stando ai dati Passi: meno della metà delle persone in eccesso ponderale riferisce di aver ricevuto dal proprio medico il consiglio di perdere peso. L'attenzione è indirizzata soprattutto alle persone obese, molto meno a quelle in sovrappeso. Il medico è molto importante nel contrasto al sovrappeso e all'obesità, perché, quando il consiglio di mettersi a dieta arriva da un operatore sanitario chi lo riceve è incoraggiato a metterlo in pratica. Infatti la quota di persone in eccesso ponderale che dichiara di seguire una dieta è significativamente maggiore fra coloro che hanno ricevuto il consiglio medico rispetto a quelli che non lo hanno ricevuto (46% vs 17%). L'attenzione dei sanitari a questo problema è più scarsa proprio dove ce ne sarebbe più bisogno, come per esempio nelle Regioni meridionali, secondo i dati Passi. Ancora meno frequente è il consiglio medico di praticare attività fisica per le persone in eccesso ponderale.

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