Questa patologia colpisce soprattutto gli anziani, ma non solo: secondo l'Iss, il 20% delle persone ha lesioni di questo tipo prima della pensione
Il potere antinfiammatorio della bromelina è in grado di velocizzare la guarigione di stiramenti e contratture, tanto da essere consigliata nel trattamento della sintomatologia legata all'artrite reumatoide © -afp
In Italia l'osteoporosi è sempre più diffusa. Infatti, le fratture da fragilità delle ossa colpiscono una donna su tre e un uomo su cinque tra gli over 50enni e, sebbene siano più frequenti tra le persone anziane, si stima che il 20% delle fratture avvenga in età di prepensionamento, come attestano le linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), in collaborazione con la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot), diffuse in occasione della giornata mondiale dell'osteoporosi che si celebra il 20 ottobre.
Nel nostro Paese, secondo le linee guida dell'Iss e della Siot si stima che i soggetti con osteoporosi ultra 50enni siano donne nel 23% dei casi (il numero è aumentato del 14.3% dal 2010 al 2020) e siano uomini nel 7% dei casi.
Nel 2017, sempre secondo i dati, sono state stimate a livello mondiale 2,7 milioni di nuove fratture da fragilità equivalenti a 7.332 fratture al giorno. Nelle donne si è verificato quasi il doppio delle fratture (il 66%) e, in generale, le fratture del femore, delle vertebre e del polso o spalla hanno rappresentato rispettivamente il 19,6%, 15,5% e 17,9% di tutte le lesioni.
L'osteoporosi è una malattia caratterizzata da un deterioramento della quantità e della qualità dell'osso. Chi soffre di questa patologia ha quindi uno scheletro più suscettibile a fratture da fragilità ossea, che quindi possono avvenire anche spontaneamente, in assenza di un vero e proprio trauma. L'osteoporosi è una malattia subdola che non si manifesta con sintomi specifici e spesso la sua prima manifestazione è proprio la frattura. Chi soffre di questa patologia è a rischio di fratturarsi soprattutto i polsi, le vertebre, il femore e le anche.
Se la protezione della salute delle ossa inizia sin dall'infanzia con una corretta alimentazione, ricca di calcio e vitamina D e uno stile di vita attivo che comprenda un' adeguata attività fisica, le stesse indicazioni valgono anche da adulti: mantenere una buona densità ossea e prevenire il rischio di fratture soprattutto nell'età considerata più a rischio, in menopausa e post menopausa per le donne e senile per gli uomini.
In tarda età un giusto movimento, uno sport aerobico leggero o l'allenamento propriocettivo, insieme a una corretta alimentazione possono intervenire a beneficio della perdita di forza muscolare, della ridotta coordinazione dei movimenti e di un inevitabile rischio di caduta.
È importante rivolgersi a uno specialista - "Esistono diverse opzioni terapeutiche efficaci che possono variare a seconda della gravità del caso, dei fattori di rischio e della presenza di altre patologie. È importante rivolgersi sempre a uno specialista, che saprà indicare il trattamento più adatto per ogni individuo", spiega il professor Alberto Momoli, Presidente Siot.