L'Indiana University School of Medicine di Indianapolis ha esaminato i risultati di 9500 screening per la depressione. Le visite sono state fatte a genitori che accompagnavano i figli nelle cliniche pediatriche
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Il papà rischia la depressione come la mamma. Lo affermano ricercatori americani che, dopo aver analizzato oltre 9.500 screening per la depressione su genitori che accompagnavano i propri figli nelle cliniche pediatriche, hanno ottenuto questo dato: il 4,4% dei padri e il 5% delle madri è risultato positivo al test. I casi trattano di depressione propriamente detta, diversa da quella conosciuta come "post partum". I sintomi dei disturbi si manifesterebbero, infatti, anche dopo diversi anni dalla nascita del bambino. Erika Cheng, ricercatrice pediatrica a capo del progetto dell'Indiana University School of Medicine, lancia l'allarme: "Il fatto che così tanti genitori stiano manifestando questi problemi è preoccupante. La depressione, se non debitamente curata, può avere gravi conseguenze".
Accesso allo screening per entrambi i genitori La ricercatrice sottolinea l'importanza della prevenzione focalizzata anche sulla figura paterna, non solamente su quella materna: "Sappiamo che i padri depressi sono meno coinvolti nel rapporto con i figli, questo può portare a problemi cognitivi e comportamentali. I papà che manifestano i sintomi della depressione, che includono tristezza, irritabilità, agitazione e rabbia, non dovreberro nascondere le proprie sensazioni".
Il problema sembra essere direttamente legato al fatto che gli screening vengano di norma eseguiti più sulle madri che sui padri. Questi ultimi, infatti, secondo lo studio, non sarebbero i più inclini a portare i figli dal pediatra. Solo in 2.900 casi, il 31% circa del totale, è stato il papà ad accompagnare i bambini dal dottore. Questo dato, stando alla ricerca, porterebbe a un minor monitoraggio della figura paterna rispetto a quella materna.
I limiti dello studio Doveroso sottolineare come lo studio sia stato condotto su test effettuati in cinque cliniche pediatriche della città di Indianapolis. Nel resto degli Stati Uniti e, a maggior ragione, nel resto del mondo, le cose potrebbero stare diversamente.
Karen Wynter, ricercatrice di infermieristica e ostetricia alla Deakin University di Melbourne, in Australia, puntualizza: "È possibile che a non tutte le persone, risultate positive allo screening per la depressione, vengano diagnosticati disordini legati alla salute mentale. I padri, inoltre, potrebbero manifestare sintomi diversi rispetto alle madri".