L'INTERVISTA

Il commissario Ue Gabriel a NewsMediaset: "Vaccino Covid pronto entro fine anno, gli Stati  pensino al piano di somministrazione"

Il commissario alla Ricerca e Istruzione: "Un record avere avuto in tempi così brevi un farmaco efficace"

02 Dic 2020 - 12:48

"Un record avere avuto in tempi così brevi un farmaco efficace. Deve essere disponibile per tutti allo stesso momento. I Paesi accelerino su logistica, trasporto, conservazione". Lo dice il Commissario alla Ricerca e Istruzione Marija Gabriel, in una intervista a NewsMediaset. "Priorità del vaccino agli insegnanti per evitare che i giovani si allontanino dallo studio - aggiunge Gabriel -. La scuola a distanza non può sostituire il rapporto emozionale studenti docenti che si crea in una classe".

Commissario Gabriel, si parla molto dei vaccini in circolazione ma quando arriveranno alla popolazione?

Realisticamente, possiamo dire che entro la fine dell'anno avremo il vaccino, ma un'altra cosa è avere le quantità sufficienti perché possa già essere distribuito negli Stati membri. Per questo bisognerà attendere la primavera del 2021. Vorrei comunque sottolineare che si tratta di tempi record perché per un vaccino di solito ci vogliono 10 anni e averlo sviluppato, testato su più di 40mila persone e raggiungere il 94-95 per cento di efficacia è qualcosa di mai visto; ed è anche un successo europeo, perché per noi l'accesso al vaccino deve essere universale e disponibile per tutti gli Stati membri allo stesso momento.

Anche gli Stati membri dovranno fare la loro parte, però

Certo, gli Stati devono anticipare già da ora la logistica e devono prevedere delle condizioni di conservazione del vaccino, l'equipaggiamento necessario, assicurare il trasporto. Gli Stati devono avere un piano di vaccinazione, perché il vaccino e il suo sviluppo sono una cosa, il processo di vaccinazione è un'altra.

Avere il vaccino non vuol dire avere già sconfitto il coronavirus. Penso al prossimo Natale, ai prossimi mesi.

Bisogna restare coordinati, pensare alle persone più esposte e in prima linea. Dobbiamo anche anche assicurare l’educazione. Gli insegnanti dovranno essere tra i primi a ricevere il vaccino per occuparsi dei ragazzi che oggi si sentono magari isolati, distanti, perché rischiamo di perdere dei giovani che si stanno allontanando dalla scuola. Bisogna dirlo: l'insegnamento a distanza non potrà mai sostituire il contatto emozionale, il rapporto che gli insegnanti e gli studenti possono avere dentro una classe.

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