Per sgomberare il campo dai dubbi

"La nicotina non protegge dal coronavirus", l'Oms fa chiarezza sulla controversa ipotesi di uno studio francese

L'Organizzazione mondiale della Sanità sgombra il campo da ogni dubbio dopo la pubblicazione dei dati preliminari di una ricerca transalpina

23 Apr 2020 - 17:16
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© Ferrari Press/IBERPRESS  | Ecco i polmoni di un paziente affetto da Covid-19 ricostruiti con la realtà virtuale. 
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© Ferrari Press/IBERPRESS | Ecco i polmoni di un paziente affetto da Covid-19 ricostruiti con la realtà virtuale. 

"Il fumo danneggia i polmoni e altre parti del corpo e ti rende più vulnerabile all'infezione da Covid-19“. E' questo il messaggio contenuto in un post pubblicato sui social dall'Organizzazione mondiale della Sanità per sgomberare il campo da qualsiasi dubbio dopo la pubblicazione di un controverso studio francese, ancora in fase preliminare, che dimostrerebbe come la nicotina potrebbe avere un effetto protettivo sull'infezione da coronavirus. 

La controversa ricerca francese L'ipotesi sulle presunte proprietà "protettive" della nicotina, rese note dal quotidiano Le Monde, è seguita ad uno studio condotto da un team di esperti dell'ospedale parigino La Pitié Salpetrière. Secondo i dati preliminari della ricerca scaturita dall'osservazione clinica nell'ospedale parigino, il tasso di fumatori tra i pazienti infetti da Covid-19 su un campione di 350 pazienti con età media di 65 anni sarebbe molto basso, "circa il 5% del totale". 

L'ipotesi Il professor Jean-Pierre Changeux, dell'Istituto Pasteur e del College de France ha precisato: "L'ipotesi è che la nicotina, fissandosi sul recettore cellulare utilizzato dal coronavirus, impedisca o ostacoli il suo ingresso" nelle cellule. Al centro dell'ipotesi della nicotina "protettrice" ci sarebbe il "recettore nicotinico dell'acetilclolina", che ha un ruolo centrale nella propagazione del virus. Esso spiegherebbe la varietà dei sintomi del Covid-19, in particolare la perdita dell'olfatto ed alcuni disturbi di carattere neurologico, fino ai casi di arresto respiratorio improvviso che può avvenire attorno all'ottavo giorno.

L'epidemiologa: "Non dobbiamo concludere che ci sia un effetto protettore" L'epidemiologa Florence Tubach ha voluto fare chiarezza con una precisazione importante: "Sulla base di questi risultati, per quanto robusti possano essere, non dobbiamo concludere che ci sia un effetto protettore del fumo di tabacco, che contiene molti agenti tossici. Solo la nicotina o altri modulatori del recettore della nicotina potrebbero avere un effetto protettivo, e mantengo il condizionale perché il nostro lavoro rimane di osservazione". 

L'Oms: "Il fumo non protegge dal virus" A sgomberare definitivamente il campo da ogni dubbio ci ha quindi pensato l'Oms con un post sul tema. "Il fumo danneggia i polmoni e altre parti del corpo e ti rende più vulnerabile all'infezione da Covid-19. E' il momento giusto per smettere di fumare per salvaguardare la salute - si legge -. L'industria del tabacco sta creando polemiche e confusione riguardo l'uso di nicotina e prodotti legati al tabacco e il Covid-19. Gli esperti sanitari hanno avvertito che i fumatori con Covid-19 probabilmente soffrono di condizioni più gravi rispetto agli altri e che queste potrebbero portare a morte prematura".

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