È online il nuovo episodio dell'iniziativa "Dire Fare Curare" che racconta quanto la musica possa influire sul benessere psicofisico dei pazienti
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La musica come amica per superare il dolore e la preoccupazione, per chi si trova su un lettino di una sala operatoria e deve sostenere un intervento chirurgico. Le note possono contribuire ad allontanare preoccupazioni e tensioni: si chiama musicoterapia e i benefici di questa cura vengono raccontati nel nuovo episodio del podcast "Dire Fare Curare" di ab medica, in azienda leader nella produzione di tecnologie medicali. Il titolo della puntata è "Musica dottore!" e attraverso la voce di Matteo Caccia conduce gli ascoltatori tra le storie di cura più eccellenti del nostro Paese.
Il nuovo episodio "Musica Dottore!" - Da ferrista di sala operatoria, Giovanni si trova a ricoprire il ruolo di paziente: dopo un infarto, viene sottoposto a due coronarografie e alla notizia della necessità di un ulteriore intervento l'ansia si fa sentire. Ma al momento del ricovero al Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, seguito dal professore Gian Paolo Ussia, Ordinario di Cardiologia e Direttore del laboratorio di cardiologia, ha scoperto come la sua passione per il jazz avrebbe potuto aiutarlo.
La musicoterapia in sala operatoria - E' uno degli strumenti che la struttura ha scelto di adottare nell’ambito di un progetto che mette il paziente al centro, per alleviare lo stato di preoccupazione e distrarlo dalla procedura in corso. E anche con Giovanni, poi protagonista di un podcast, ha funzionato: cuffie da indossare durante la procedura chirurgica e la voce della musicoterapeuta, che lo accompagna da un brano all’altro. La scelta delle canzoni è vasta e ogni brano viene scelto a seconda della patologia. Mentre il medico analizza le coronarie, tra musicoterapeuta e paziente si instaura un rapporto di grande confidenza.
Il medico: "Voglio sperimentarla per il bene dei miei pazienti" - Quando mi propongono qualche nuovo progetto spiega la Prof.ssa Rossana Alloni - dico: se è per aiutare i pazienti sì, sempre si. Dare una mano alla persona che sta male è la nostra mission, il nostro lavoro".