UNO STUDIO MADE IN USA

Influenza, c'è chi è più vulnerabile: scoperto il "tallone d'Achille" legato all'età

Un gruppo di ricercatori americani ha osservato, nei nati tra i Sessanta e i Settanta, uno stato di suscettibilità al virus H3N2 dovuto ad anticorpi "poco efficienti"

14 Set 2020 - 17:54
 © ansa

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E' stato scoperto una sorta di "tallone d'Achille" influenzale che rende più vulnerabile alla malattia chi è nato tra la fine degli Anni Sessanta e i Settanta. Secondo uno studio dell'Università della Pennsylvania,  negli Stati Uniti, si tratta di uno stato di suscettibilità al virus H3N2 dovuto agli anticorpi: essi riescono sì a legarsi all'agente patogeno, ma non riescono a prevenire le sue infezioni.

In uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, i ricercatori hanno dimostrato questa sostanziale differenza nel sistema immunitario.

L'impronta delle infezioni infantili - "Abbiamo scoperto che individui di età diverse hanno diverse specificità anticorpali contro il virus dell'influenza H3N2", ha spiegato Scott Hensley, il docente di microbiologia che ha condotto il lavoro. "I nostri studi dimostrano che le infezioni della prima infanzia possono lasciare impronte immunologiche per tutta la vita che influenzano il modo in cui gli individui rispondono a ceppi virali antigenicamente distinti più avanti" negli anni.

Virus circolanti nel 1968 - La maggior parte degli esseri umani, hanno osservato i ricercatori, viene infettata da virus influenzali dai tre ai quattro anni di età e queste infezioni possono suscitare risposte immunitarie forti e durature. I virus dell'influenza H3N2 hanno iniziato a circolare nel 1968 e, nell'arco di questi anni, si sono evoluti. Per arrivare a queste conclusioni gli studiosi hanno confrontato i livelli di anticorpi di bambini e di adulti e hanno notato come i bimbi da tre a dieci anni avessero livelli più alti di anticorpi neutralizzanti contro i virus H3N2 contemporanei. La maggior parte dei nati negli anni Sessanta e Settanta avevano invece anticorpi che potevano legarsi ai virus ma non potevano prevenire le infezioni virali. 

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