il report dell'iss

Influenza, ancora casi in calo: "Il peggio è alle spalle" | Ma resta alta l'allerta per le polmoniti

Complessivamente quasi 11 milioni di italiani a letto: Lombardia, Emilia-Romagna e Umbria le regioni più colpite. I pronto soccorso di Milano affaticati per le polmoniti

14 Feb 2025 - 17:53
 © ansa

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L'ondata influenzale ha superato il picco in Italia e in casi continuano a diminuire. Se nella quarta settimana dell'anno in corso si erano registrati 17,6 casi per mille assistiti di sindromi simil-influenzali (ILI), il valore più alto della stagione, e nella quinta si è avuto un calo a 16,9 casi, la flessione è proseguita anche nella sesta settimana a 14,8 casi. Lo evidenzia l'ultimo rapporto RespiVirNet coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) con il sostegno del ministero della Salute. 

I due cali consecutivi fanno quindi concludere agli esperti dell'Istituto che il peggio, per questa stazione influenzale, sia alle spalle. I casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all'intera popolazione italiana, sono circa 872.000, per un totale di circa 10.742.000 casi a partire dall'inizio della sorveglianza. Quasi 11 milioni di italiani a letto. A livello regionale sono state colpite maggiormente Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria, Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna. La Basilicata e la Calabria non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica.

L'incidenza è in diminuzione in tutte le fasce di età, secondo l'Iss, anche se maggiormente nei bambini sotto i cinque anni in cui è pari a 37,3 casi per mille assistiti (42,8 nella settimana precedente).

Continua l'allerta per le polmoniti

 Un'ondata di polmoniti si sta abbattendo in queste settimane su Milano, la Lombardia e tutto il Paese. Come riportato dal Corriere della Sera, si tratta o di infezioni respiratorie direttamente sostenute dal virus influenzale (quest’anno particolarmente aggressivo) o, più frequentemente, di infezioni batteriche sovrapposte e favorite da un ingresso virale anche di altri agenti come, ad esempio, i metapneumovirus o lo stesso Covid.

I Pronto soccorso stanno facendo fatica a reggere l’onda d’urto, mentre i reparti di medicina e di pneumologia sono pieni di pazienti, spesso anziani con plurimi problemi di salute che vengono ricoverati per insufficienza respiratoria secondaria a queste forme polmonari. Molti casi potrebbero essere gestiti a domicilio ma il territorio non è ancora adeguatamente organizzato e il risultato si vede.

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