L'associazione Amcli sottolinea l'importanza della prevenzione, soprattutto per categorie "a rischio" come pazienti debilitati, bambini e personale ospedaliero
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Accrescere la copertura vaccinale contro l'influenza partendo da categorie "a rischio", che per il lavoro e l'ambiente in cui operano possono essere portatori e diffusori del virus. Questo il richiamo dell'Amcli (Associazione microbiologi clinici italiani), secondo cui "il tasso di vaccinazione in generale resta ancora troppo basso, a meno del 50%, ma per prevenire rischi per pazienti debilitati e bambini si dovrebbe raggiungere come target il 90%".
Nel 2017 si sono verificati, riferisce l'Amcli, 764 casi gravi, ovvero connotati da profonda insufficienza respiratoria che ha richiesto il ricovero in rianimazione e terapia intensiva. Nel 22% si è registrato il decesso dei pazienti, la cui fascia di età era compresa tra 45 e 85 anni. Solo in Lombardia, i casi gravi sono stati oltre 170, con dieci decessi.
La vaccinazione è offerta gratuitamente a coloro che rientrano nelle categorie a rischio di complicanze, ma è comunque indicata per quanti desiderino evitare la malattia e non abbiano specifiche controindicazioni, sentito il parere del medico. "È ancora utile vaccinarsi e lo si può fare fino alla fine di dicembre", ha evidenziato il direttivo Amcli.
"Vorremo fosse sensibilizzata soprattutto la classe medico e infermieristica", ha sottolineato Pierangelo Clerici, presidente dell'associazione. "In queste ultime settimane è stato però registrato un positivo aumento delle domande rispetto agli anni precedenti, soprattutto tra coloro che hanno meno di 65 anni, tra cui il personale sanitario e le forze dell'ordine. Questo ha portato in alcune zone a un temporaneo esaurimento delle scorte".