TELEFONO AZZURRO: SERVE UNA CARTA DEI DIRITTI

Internet Safer Day,tutti contro i bulli Il ministro Giannini: sono persone sole

Telefono Azzurro: serve una sinergia maggiore. Il ministro dell'Istruzione richiama i genitori: "Non delegate sempre alla scuola", Nel 2015 la polizia postale ha aperto 228 inchieste

09 Feb 2016 - 13:38

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In occasione del Safer Internet Day interviene il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini: "Un bullo è sempre una persona sola - ha detto in tv - e noi come genitori dobbiamo essere i primi responsabili dei nostri ragazzi, non deleghiamo tutto alla scuola". Sempre secondo Giannini i giovani devono pensare alla Rete "come dei neopatentati in Formula Uno. La Rete è uno strumento potentissimo". E alle vittime: "Voi non siete soli: parlate e reagite". Nel 2015 sono stati in tutto 228 i casi trattati dalla Polizia Postale che hanno visto minori parte attiva per reati "telematici", il cosiddetto cyberbullismo

In pratica, "se si usa la Rete per aggredire e per offendere l'effetto moltiplicatore è devastante. Noi queste cose dobbiamo spiegarle quotidianamente anche agli insegnanti, perché siano sempre più attivi, e ai genitori". Il ministero ha lanciato anche una campagna ad hoc contro il cyberbullismo.

La giornata per la sicurezza vede scendere in campo anche Telefono Azzurro che chiede una maggiore sinergia tra istituzioni, società civile e imprese per proteggere e accompagnare bambini e adolescenti all'interno del mondo digitale. Questo è l'obiettivo della Carta di Roma, un manifesto-appello: il documento, in 25 punti, parte dalla creazione di una governance nazionale e un organismo di vigilanza sullo sfruttamento e l'abuso sessuale su minorenni sia online che offline, temi su si chiede di rivedere la legislazione in vigore. La legge sul cyberbullismo - si legge - dovrebbe prevedere anche il sostegno alle vittime.

I numeri - La Polizia postale nel 2015 ha indagato in 228 casi di minori parte attiva per reati "telematici", il cosiddetto cyberbullismo. Dai dati emerge che nel corso dello scorso anno sono stati un'ottantina i casi di furto di identità digitale sui social network trattati dagli inquirenti con il coinvolgimento attivo di 10 minori denunciati all'autorità giudiziaria. Tra gli altri reati, in cui risultano coinvolti minorenni, c'è lo stalking, la diffamazione online, le ingiurie, le minacce, le molestie e la diffusione di materiale pedo-pornografico (20 casi con 27 minori protagonisti).

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