CASANOVA ADIEU

Italiani in crisi di seduzione, gradassi in chat imbranati negli incontri

Per gli esperti si recita una parte virtuale che "blocca" nell'incontro

17 Ott 2014 - 16:52
 © -afp

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La fama di seduttore del maschio italico si sta incrinando. Secondo un sondaggio condotto dall'Associazione europea disturbi da attacchi di panico (Eurodap) un italiano su tre ha difficoltà nel sedurre l'altro sesso. Le maggiori vittime del "blocco" sono gli uomini e la colpa è del ricorso eccessivo a una comunicazione mediata dal cellulare e dai social network.

Si comunica tanto ma solo via chat - L'indagine è stata condotta su un campione di 300 persone tra i 25 e i 40 anni. Secondo i dati raccolti, quando si vuole conquistare qualcuno ormai si usa ormai sempre più spesso la tecnologia. Si parla molto ma solo via chat, Facebook, WhatsApp. L'incontro vero, quello fisico che prima o poi dovrebbe avvenire, è in due casi su tre considerato problematico e imbarazzante.

Tutti belli e sicuri sui social - Paola Vinciguerra, psicoterapeuta presidente Eurodap, ha detto all'Adn Kronos: "Sono le insicurezze sul proprio corpo, il proprio modo di essere, a rendere difficile la seduzione. Nel mondo virtuale si nasconde ciò che non si accetta di se stessi. Basta pensare alla selfie-mania. Tutti si mostrano bellissimi nelle foto che pubblicano sui loro profili Facebook o Instagram, mai un volto stanco o dimesso". Ma la realtà è differente.

Impacciati nel faccia a faccia - Vinciguerra continua: "Il rapporto vero, faccia a faccia, è molto più complessi e si basa su messaggi verbali, mimica facciale, sguardi, atteggiamenti, movimenti e posizioni delle braccia, delle gambe, tono della voce. Per questo, quando dopo aver parlato e riparlato in chat, aver costruito un contatto basato spesso sulla recita di un sé virtuale, ci si ritrova di fronte alla persona in carne e ossa, non si sa più come comportarsi, ci si sente impacciati, inadeguati: come un attore a cui hanno tolto il copione e che deve attingere alle sue risorse".

L'esperta conclude avvertendo che questa sorta di recita mediata da uno schermo "rende insicuri, mettendo in uno stato di disagio all'idea dell'incontro reale, che spesso si preferisce evitare".

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