Lo affermano alcuni responsabili del servizio sanitario nazionale britannico. Il boom sulla scia del video con cui la principessa di Galles ha annunciato il tumore e la conseguente chemioterapia
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Impennata dei controlli contro il cancro nel Regno Unito, in particolare sul fronte della prevenzione dei tumori femminili, sulla scia del toccante video con cui la principessa di Galles Catherine, 42 anni, consorte dell'erede al trono William, ha confessato nei giorni scorsi all'opinione pubblica di essere alle prese con un cancro di natura imprecisata e sotto chemioterapia. Lo affermano alcuni responsabili del servizio sanitario nazionale britannico (Nhs), ripresi dai tabloid della stampa popolare quali il "Daily Mirror" e il "Sun".
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I giornali citano in particolare il professore Peter Jackson, responsabile della prevenzione oncologica in seno a Nhs England, stando al quale l'esempio della principessa è destinato a "salvare vite umane". Fino a "centinaia di migliaia", stando al "Sun", che in prima pagina esalta "la coraggiosa Kate" dedicando a questa notizia l'apertura.
Mentre il "Mirror" titola su quello che chiama "l'effetto Kate", non senza riproporre a tutta pagina un'immagine del volto smagrito della moglie del principe William immortalata nel video con cui ha reso pubblica la sua malattia: invocando a un tempo il rispetto della privacy dopo settimane di illazioni, attenzioni morbose sulla sua prolungata assenza dalle scene e anche deliranti teorie cospiratorie diffuse dai media o sul web, ma anche solidarietà e incoraggiamento verso tutte le persone colpite dal tumore.
Nelle settimane scorse, quando era stato il 75enne re Carlo III in persona a far sapere al Paese di essere a sua volta in cura per un cancro, dopo un precedente intervento alla prostata, l'Nhs aveva pure segnalato un boom di prenotazioni online di check-up oncologici: in quel frangente soprattutto da parte di uomini, come adesso soprattutto da parte di donne. "Il coraggio di Kate" viene intanto apprezzato attraverso i media britannici anche da altre persone reduci da patologie oncologiche.