L'attrice era diventata il simbolo della lotta a questa malattia autoimmone dopo averla mostrata in TV: la sua era una forma rara
Era diventata il simbolo della lotta alla malattia che l'aveva colpita con una forma rara. Anna Marchesini non l'ha mai nascosta, l'ha mostrata alle telecamere e fino alla fine ha così rappresentato un modello di coraggio per tanti malati come lei. Sono 400mila, infatti, gli italiani colpiti da artrite reumatoide, una delle patologie autoimmuni più diffuse, che provoca deformazioni delle articolazioni, forti e persistenti dolori, stato diffuso di infiammazione.
Il volto della malattia mostrato in Tv Anna Marchesini aveva mostrato pubblicamente i segni della malattia nella sua ultima apparizione televisiva, nel 2014, durante la trasmissione "Che tempo che fa": "Ho 60 anni e sono molto malata ma non mollo", aveva detto, nel 2013, sempre nello studio di Fabio Fazio. "Indubbiamente quello della Marchesini è diventato un volto simbolo associato all'artrite reumatoide, ma il suo era un raro caso estremamente grave. Non era un quadro clinico tipico di questa malattia, che oggi, se presa per tempo, è possibile curare", rassicura Roberto Perricone, Direttore di Reumatologia del Policlinico Tor Vergata.
"Con il suo comportamento, coraggioso e solare, Anna Marchesini è stata un esempio virtuoso e positivo per tutte le persone affette da patologie reumatiche", commenta Antonella Celano, presidente di Apmar Onlus (Associazione Persone con Malattie Reumatiche), secondo cui è "importante adottare politiche socio sanitarie a livello nazionale e diffondere l'informazione sulle patologie croniche invalidanti che modificano irrimediabilmente la vita personale, sociale, familiare e professionale della persona, agendo anche a livello psicologico".
L'artrite reumatoide Ad esser colpita da artrite reumatoide è circa una persona su 200, soprattutto donne. "Non ha cause definite, ma una predisposizione genetica - spiega Maria Grazia Sabbadini Direttore del Centro Immunoreumatologico dell'Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele di Milano. - I primi sintomi sono dolori e gonfiore delle articolazioni delle mani e dei polsi, con una caratteristica rigidità al mattino".
La malattia di per sé non provoca direttamente la morte, ma ha effetti secondari che abbassano la durata media della vita. La diagnosi precoce è fondamentale, "perché permette l'impiego di farmaci biologici e immunosoppressori che possono modificare completamente l'andamento della malattia".