Grazie all'impiego del laser verde ci sono meno effetti collaterali
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L'ipertrofia prostatica benigna colpisce l'80% degli italiani e potrebbe essere curata in un giorno grazie al laser verde. Minimizzando gli effetti collaterali e contraendo i tempi di degenza che, con le procedure standard, richiedono uno stop di circa una settimana. Si parlerà anche di questo al Meeting internazionale iTrust, dall'11 settembre a Roma.
La mancanza di aggiornamento fa aumentare i costi - Gli esperti chiederanno alle Regioni una applicazione più ampia della nuova tecnica perché dei sei milioni di italiani che hanno il problema, circa la metà viene ancora operato con una degenza media che con tecniche standard va da cinque a sette giorni e mezzo.
Lo spiega Giuseppe Vespasiani, della Fondazione Policlinico Tor Vergata: "E' un problema sociosanitario con costi altissimi con oltre 40mila interventi chirurgici l'anno, 14.854 ricoveri, 327,8 milioni di euro spesi per il trattamento farmacologico e 74.834 giornate di assenza dal lavoro".
Minori effetti collaterali col laser - Queste cifre potrebbero essere abbassate se tutte le amministrazioni regionali, come già fanno Toscana e Friuli Venezia Giulia, prevedessero una tariffa a prestazione, per il laser in day surgery, con la dimissione in giornata, o in one day surgery, con una degenza di 24 ore. L'uso del laser, soprattutto dell'"ultimo arrivato", quello a luce verde, permetterebbe di accedere all'intervento anche a chi ha problemi di coagulazione.
Roberto Miano dell'Università Tor Vergata di Roma, presidente del congresso, ha spiegato: "Il laser ha mostrato la stessa efficacia degli interventi tradizionali con meno effetti collaterali".
L'attuale situazione, spiega Andrea Tubaro dell'Università Sapienza di Roma, allunga le liste d'attesa: "Nella mia struttura sono di tre anni anche se l'ipertrofia prostatica benigna non uccide può portare per esempio ad avere un catetere permanente, peggiorando molto la qualità della vita".