A prescindere dal tipo, è uno scudo per le patologie cardiovascolari
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Che siano mele, fragole o mirtilli non importa. Il consumo della frutta protegge il cuore, riducendo il rischio di infarto, ictus ischemico ed emorragico. Lo ha dimostrato uno studio della University of Oxford presentato al congresso della Società europea di cardiologia di Barcellona.
Ricerca durata sette anni - L'analisi è stata condotta per sette anni su una popolazione di quasi mezzo milione di persone in Cina. Il 18% dei partecipanti aveva un consumo quotidiano, in media di circa 150 grammi, mentre il 6,3% ha dichiarato di non mangiarne mai.
"Più se ne mangia, più il rischio cala" - Nel gruppo più "salutista" il rischio di malattie cardiovascolari è risultato più basso rispetto a quello con il consumo minore, rispettivamente del 15% per l'infarto, del 25% per l'ictus ischemico e del 40% per quello emorragico.
Anche dal punto di vista del rischio complessivo di morte il consumo di frutta si è rivelato protettivo, con un calo del 32% rispetto a chi non la mangia mai.
Huaidong Du, l'autore principale dello studio, ha affermato: "Questi dati dimostrano chiaramente che il consumo di frutta fresca riduce il rischio cardiovascolare. Non solo, più se ne mangia più il rischio cala".