Lo studio è del pediatra Carlo Bellieni dell’Università di Siena, e analizza il perché di questo "strano" comportamento
Ti conoscono da sempre ma non hanno ancora capito che cosa ami... Pazienza! Scarta l'ennesimo regalo sbagliato e fatti una risata © istockphoto
La risata? È uno strumento fornito dalla natura per aiutarci a sopravvivere. A dirlo è un nuovo studio, dopo due anni di ricerca, di Carlo Bellieni, pediatra e neonatologo, professore dell’Università di Siena. Dalle cause dell’umorismo fino alle caratteristiche della risata e dei benefici dell’organismo, la ricerca di Bellieni è stata pubblicata sulla rivista internazionale New Ideas In Psychology e prende in considerazione le possibili ragioni evolutive alla base di questo comportamento.
Lo studio sulla risata - "Il riso abbonda sulla bocca degli stolti”, l’antico proverbio latino non sarebbe così corretto. Per il professore Carlo Bellieni: "La risata è nata come una forma di linguaggio ancestrale, prima della parola e si è sviluppata nei nostri progenitori prima della nascita del linguaggio stesso. Nata per avvisare di uno scampato pericolo è rimasta perché benefica per psiche e organismo".
Nel suo studio spiega quale sia la causa dell’umorismo e il perché la risata ritmica ne sia la manifestazione fisica. Nei due anni di ricerca sono state studiate sia le caratteristiche fisiche, che i centri cerebrali legati alla produzione dell'atto del ridere e i benefici dell'umorismo per la salute. "La teoria più plausibile per l'umorismo è quella dell'incongruenza, - spiega Bellieni -, dove un evento o un oggetto incongruo provoca un senso di meraviglia, ed è seguito da qualcosa che rassicura gli astanti sulla sua innocuità". La risata sarebbe la stigmatizzazione di questa innaturale incongruenza, attraverso la sua forma sonora e ritmica "come una sorta di segnale di cessata allerta dopo lo shock indotto da ciò che sembra pericoloso per la fluidità della vita". Insomma, a ridere non sarebbero solo gli stolti, ma tutti gli esseri umani nella quotidiana lotta alla sopravvivenza.