La tecnica usata è la fermentazione di precisione, tra qualche anno il prodotto potrebbe diventare più economico del latte vaccino
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Latte in laboratorio per rispondere alle esigenze di sostenibilità, è questa la direzione verso cui sta andando la ricerca. Il latte sintetico, prodotto senza mucche o altri animali, permetterebbe di ridurre le emissioni di metano e di salvaguardare il benessere degli animali.
Come si ottiene - Non si tratta di bevande vegetali o prodotti senza lattosio, da tempo aziende e ricercatori lavorano a un'alternativa completamente artificiale: latti sintetici.
Milena Bojovic, ricercatrice della Macquarie University in Australia, si occupa di studiare i cambiamenti dell'industria del latte e su The Conversation spiega il fenomeno. La tecnica adottata è la fermentazione di precisione: il processo inizia con il lievito, si parte da microrganismi che vengono convertiti in produttori delle proteine del latte, che crescono dopo aver inserito i geni necessari alla loro produzione. In questo passaggio si cela la chiave della consistenza cremosa, che lo renderebbe come l'originale.
A questa base proteica, poi, vengono aggiunti minerali, vitamine, grassi e zuccheri.
Un mercato in crescita - Per il momento i costi d'investimento sono molto elevati ma come precisa Milena Brasca, ricercatrice presso l'Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del Cnr: «La fermentazione di precisione è una strada che ha senso in questo momento in cui si cercano alternative ai prodotti di origine animale e i microrganismi a cui si ricorre sono molto efficienti nelle loro trasformazioni. Ci sono, però, ancora molti ostacoli da superare, primo fra tutti quello delle spese».
Si stima che entro il 2030 l'emergente industria statunitense della fermentazione di precisione creerà almeno 700 mila posti di lavoro, un milione entro il 2035, a stabilirlo è un rapporto del 2019 sul futuro del settore lattiero-caseario del think tank indipendente RethinkX.