A Tgcom24 la consulenza del dottor Massimiliano Leporati, specializzato in Chirurgia Plastica presso l’Istituto Ivo Pitanguy di Rio de Janeiro e in Chirurgia maxillo-facciale presso l’Università di Parma
© Ufficio stampa
In merito al rinnovamento del viso tramite il lifting del viso e collo, lei cosa propone ?Da che età consiglia un consulto per sottoporsi a questo intervento?In cosa consiste il post operatorio ?Che effetti collaterali comporta? Ci sono delle controindicazioni?Si parla spesso di equilibrio estetico. Il risultato finale del lifting potrebbe modificare i propri lineamenti e snaturare la propria espressività?
Il lifting del viso e del collo, un intervento di chirurgia estetica, può venire in soccorso contro i segni del tempo sul volto, migliorandone l'aspetto. Da che età è consigliabile sottoporsi a quest'operazione, quali controindicazioni ed effetti collaterali ci sono, qual è il post operatorio: ecco tutto quello che c'è da sapere.
A Tgcom24 la consulenza del dottor Massimiliano Leporati, specializzato in Chirurgia Plastica presso l’Istituto Ivo Pitanguy di Rio de Janeiro e in Chirurgia maxillo-facciale presso l’Università di Parma. Inoltre, Leporati è speaker internazionale nei più prestigiosi congressi internazionali del settore medico-estetico e owner del centro medico Leblon di Milano.
Negli ultimi l'intervento chirurgico di lifting chirurgico del viso e del collo ha ritrovato grande popolarità a livello internazionale grazie alla naturalezza dei risultati che si riescono a ottenere con le tecniche più moderne.
Attualmente la tecnica cosiddetta "deep plane" risulta superiore per efficacia e durata dei risultati rispetto alle tecniche di plicatura tradizionali poiché permette di riposizionare le strutture profonde del volto che si modificano nel corso dell'invecchiamento.
È inoltre possibile migliorare contestualmente al lifting anche la regione perioculare cosi come il labbro superiore con procedure ancillari come la blefaroplastica e il lifting del labbro superiore il cosiddetto lip lift.
Quando il contorno dell'ovale e la lassità del collo risultano evidenti in particolare nella zona del bargiglio e del cosiddetto "doppio mento", a mio avviso, non esistono alternative efficaci al lifting cervico facciale (lifting del viso e del collo). Personalmente non considero efficaci approcci con tecnologie in queste situazioni poiché risultano inefficaci a fronte di un costo importante e a un post trattamento talvolta doloroso.
Tale condizioni inizia mediamente a risulta evidente intorno ai 50 anni ma con variazioni interindividuali importanti, pazienti per ragioni ereditarie o legate allo stile di vita possono presentare un invecchiamento importante del collo in età più precoce. L'età media ideale è la decade 50-60 anni.
Il post operatorio è ben tollerato con un' "invalidità sociale" di circa 20 giorni, un periodo dopo il quale la grande maggioranza dei pazienti torna alle proprie attività con i segni legati all'intervento, un piccolo sacrificio a fronte di un risultato che perdura anche per un decennio. Per un migliore decorso post operatorio è utile fare dei massaggi linfodrenanti e utilizzare una lieve compressione su viso e collo.
Alcuni pazienti soprattutto se ipertesi posso presentare ecchimosi più diffuse e persistenti, si consiglia la sospensione del fumo poiché può creare importanti problemi di cicatrizzazione.
Nell'ultimo decennio si sono evidenziati i limiti derivanti da approcci non chirurgici come l'utilizzo eccessivo di filler del viso che non sono in grado di restituire la definizione del contorno dell’ovale del volto oltre a essere potenzialmente responsabili di una perdita di naturalezza del volto. Lo stesso vale anche per l'utilizzo di tecnologia o per i cosiddetti "mini lifting" spesso minimamente efficaci ma che comportano un decorso post operatorio sovrapponibile a quello di un lifting completo.
Il lifting, a differenza degli iniettabili filler, non altera i lineamenti del volto, quando eseguito correttamente, ripristina semplicemente il contorno del viso in modo estremamente naturale da risultare difficilmente percepibile dall'ambiente sociale. I timori dei pazienti di essere stigmatizzate dalla cosiddetta "plastica" sono ingiustificati poiché legati agli eccessi dei filler iniettabili.