Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives, e basato su dati relativi a 16 Paesi, le polveri sottili influiscono sull'umore
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Se l'inquinamento da polveri sottili di diametro 2,5 micrometri (un milionesimo di metro, PM2.5) passasse da 44 microgrammi per metro cubo (g/m3) a 25g/m3 si avrebbe una riduzione del rischio di depressione del 15% a livello globale. E' quanto emerso da uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives, e basato su dati di 16 Paesi, secondo il quale lo smog "inquina" l'umore aumentando il rischio di depressione e suicidio.
Inoltre gli esperti hanno osservato che per ogni aumento di 10g/m3 del livello medio di particolato fine PM2.5 cui le persone sono esposte per un lungo periodo, si ha un aumento del 10% delle chance di ammalarsi di depressione. Gli studiosi hanno infine stimato un aumento del 2% del rischio di suicidio per ogni aumento di 10g/m3 nella concentrazione media di polveri più grandi (PM10) in un periodo di soli tre giorni. Bastano insomma cambiamenti repentini di queste concentrazioni, anche se limitati a pochi giorni, per aumentare il rischio di suicidio.