Inserita nell'elenco delle malattie prioritarie dell'Oms

Malattia X, ecco cos'è e perché se ne parla al Forum di Davos

Compare nell'elenco delle malattie che, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, richiedono un'attenzione prioritaria

17 Gen 2024 - 13:45
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Nel 2018, l'Organizzazione mondiale della sanità ha inserito la "Malattia X" nell'elenco delle malattie che richiedono un'attenzione prioritaria. Si tratta, come riporta il sito dell'Oms, della "consapevolezza che un agente patogeno attualmente sconosciuto potrebbe causare una grave epidemia internazionale". Quindi, non di una vera e propria malattia o, almeno, non ancora. Il concetto evidenzia l'imprevedibilità delle malattie infettive emergenti, la necessità di una preparazione globale e l'importanza della ricerca continua. L'argomento è tornato di attualità in queste ore, perché al Forum di Davos, in Svizzera, si è svolto un dibattito di esperti proprio sul tema, guidato dal direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus

L'elenco delle malattie prioritarie dell'Oms - La Malattia X compare nell'elenco delle malattie prioritarie dell'Oms insieme a Covid, febbre emorragica Crimea-Congo, malattia da virus Ebola e malattia da virus Marburg, febbre di Lassa, Sindrome respiratoria del Medio Oriente coronavirus (MERS-CoV) e sindrome respiratoria acuta grave (SARS); Nipah e malattie da henipavirus; febbre della Rift Valley e Zika. 

"Prendere di mira gli agenti patogeni e le famiglie di virus prioritari per la ricerca e lo sviluppo di contromisure è essenziale per una risposta rapida ed efficace alle epidemie e alle pandemie. Senza investimenti significativi in ricerca e sviluppo prima della pandemia di COVID-19, non sarebbe stato possibile sviluppare vaccini sicuri ed efficaci in tempi record", ha affermato il dottor Michael Ryan, direttore esecutivo del Programma per le emergenze sanitarie dell’OMS. 

Il dibattito al Forum di Davos - In particolare, al dibattito al Forum di Davos si è discusso dei "nuovi sforzi necessari per preparare i sistemi sanitari alle molteplici sfide future".

"La pandemia influenzale del 1918-1919 uccise almeno 50 milioni di persone in tutto il mondo, il doppio di quante furono uccise nel corso della prima guerra mondiale. Oggi, potremmo aspettarci un numero di vittime simile causato da uno dei tanti virus già esistenti. Attualmente, ci sono più virus che si replicano e mutano attivamente di tutte le altre forme di vita sul nostro pianeta messe insieme", ha spiegato Kate Bingham, che ha presieduto la task force sui vaccini del Regno Unito, come riporta Il Messaggero.

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