Maltempo e sbalzi di temperatura aumentano i ricoveri per ictus
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Oscillazioni nell'arco dello stesso giorno e un alto "punto di rugiada" sono"agenti stressanti" che possono portare a un evento vascolare
Il brutto tempo fa aumentare i ricoveri per ictus. A rivelare l'inedita correlazione è una ricerca effettuata presso la Yale School of Public Health presentata alla conferenza internazionale organizzata dall'American Stroke Association. Secondo lo studio, i fattori che influenzano questi problemi cardiovascolari sono le oscillazioni della temperatura e un elevato "punto di rugiada", ovvero il momento in cui l'aria diventa satura di vapore acqueo.
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La ricerca - Judith H. Lichtman, autrice dello studio, spiega: "Il clima non è qualcosa che le persone collegano al rischio di ictus. Ma abbiamo scoperto che le condizioni atmosferiche sono tra i molteplici fattori collegati alle ospedalizzazioni per questo tipo di problemi cardiovascolari".
Gli scienziati hanno studiato oltre 130mila persone ricoverate per un'ischemia cerebrale tra il 2009 e il 2010, e hanno analizzato i dati atmosferici dello stesso periodo. Così hanno scoperto che "ampi cambiamenti di temperatura all'interno della stessa giornata o un alto punto di rugiada sono associati a una più elevata ospedalizzazione per ictus".
Inoltre, temperature in media più basse nel corso dell'intero anno sono associate sia a ospedalizzazioni che a un rischio di morte superiore, mentre per ogni mezzo grado in più nella temperatura media c'è un 0,86% di ricoveri in meno per ictus, e una diminuzione dell'1,1% della mortalità ospedaliera in seguito a ischemia cerebrale.
Occhio ai sintomi - Lichtman aggiunge: "Questo studio suggerisce che i fattori meteorologici possano essere "agenti stressanti" che favoriscono l'ictus. Le persone che sono a rischio di ischemie cerebrali dovrebbero quindi evitare di esporsi a sbalzi significativi di temperatura, ed essere pronti a reagire prontamente nel caso inizino a manifestarsi i primi sintomi". Tra i segnali lanciati dal corpo ci sono debolezza alle braccia, torpore o paralisi al volto, confusione o problemi alla comprensione, disturbi dell'equilibrio o forti mal di testa.
Necessari ulteriori studi - L'esperta conclude: "Le ricerche future serviranno a comprendere meglio le cause e gli effetti di questi cambiamenti dovuti alle condizioni atmosferiche, per esplorare quindi i meccanismi di questa associazione".