La patologia è potenzialmente pericolosa soprattutto per i più piccoli. Secondo gli esperti il vaccino, sicuro ed efficace, "rimane lo strumento principale per contrastare la malattia"
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Nel 2024 in Italia sono stati segnalati 1.045 casi di morbillo. Ben il 90% dei contagi è stato registrato tra persone non vaccinate. Circa un terzo dei casi (34,6%) ha riportato almeno una complicanza dall'infezione e in quasi la metà (49,5%) è stato necessario il ricovero. "L'aumento dei contagi nel 2024 è significativo, e riflette quello registrato in tutta Europa e segnalato più volte dall'Ecdc", ha commentato Anna Teresa Palamara, che dirige il Dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità.
Il morbillo è una patologia potenzialmente pericolosa soprattutto per i più piccoli, ma anche per gli adulti. Il vaccino, sicuro ed efficace, "rimane lo strumento principale a disposizione per contrastare questa malattia".
Delle 18 Regioni che nel 2024 hanno riportato casi di morbillo, otto (Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Sicilia, Campania, Toscana, Abruzzo, Liguria) rappresentano l'85,1% delle segnalazioni complessive (889 su 1.045). L'incidenza più elevata è stata osservata nella Provincia Autonoma di Bolzano (67 casi per milione abitanti), seguita da Sicilia (37,3), Abruzzo (37), Lazio (35), Emilia-Romagna (31,6) e Liguria (29,2). A livello nazionale, l'incidenza nel periodo è stata pari a 17,7 casi per milione di abitanti.
L'età media dei casi segnalati è di 30 anni. Oltre la metà dei contagiati (51,7%) ha un'età tra 15 e 39 anni, mentre il 23,7% ha più di 40 anni. Tuttavia, l'incidenza più elevata è stata osservata nella fascia 0-4 anni (79 casi per milione). Sono stati segnalati 50 casi in bambini con meno di un anno di età (126,9 casi per milione).
Lo stato vaccinale è noto per 975 casi dei 1.045 segnalati (93,3%): 878 casi (90,1%) erano non vaccinati al momento del contagio, 57 pazienti (5,8%) erano vaccinati con una sola dose e 33 (3,4%) con due dosi. Per i rimanenti sette casi (0,7%) non era noto il numero di dosi somministrate. Circa un terzo dei casi (il 34,6%) ha riportato almeno una complicanza, come epatite e aumento delle transaminasi (156) e polmonite (114). Un giovane non vaccinato ha sviluppato un'encefalite. Per il 49,5% dei casi (517 persone) è stato riportato un ricovero ospedaliero e per un ulteriore 18,8% (196 casi) una visita in Pronto Soccorso.