Una ricerca internazionale svela che sovrapporre medio e indice influisce sulle modalità con cui il cervello elabora la sensazione
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A volte i gesti scaramantici "servono" davvero a qualcosa. Una ricerca condotta in collaborazione tra Università di Verona e University College London ha infatti dimostrato che incrociare le dita può ridurre la percezione del dolore. Gli scienziati spiegano che sovrapporre medio e indice "disorienta" il cervello influendo sulle modalità di comparsa di alcuni stimoli dolorifici, in particolare quelli legati alle sensazioni di caldo e freddo.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Current Biology. Secondo i ricercatori, incrociare le dita determina una sorta di "illusione termica" determinata dal contemporaneo riscaldamento e raffreddamento di parti diverse delle dita. Alla base del processo che porta al "sollievo" di una sensazione di dolore, ci sarebbe l'interazione contemporanea di tre parti del cervello.
I test: il metodo della griglia termica - I ricercatori hanno sottoposto alcuni soggetti a uno stimolo doloroso "virtuale": un'illusione percettiva spesso usata in ambito sperimentale, nota come "illusione della griglia termica". Usando speciali cerotti termici, i ricercatori hanno applicato stimoli caldi su indice e anulare della mano dei volontari, e uno stimolo freddo sul dito medio. Si tratta di un metodo controllato che permette di attivare il sistema del dolore, senza tuttavia produrre un effettivo danno della pelle e che si produce applicando un sistema di temperature caldo-freddo-caldo sulle dita.
I risultati - La "griglia" provoca una sensazione di bruciore al dito medio dovuta al blocco dei recettori del freddo in un'ampia zona della mano. Perché "l'illusione" funzioni, è sufficiente applicare uno stimolo mediamente freddo al dito medio. Quando però i soggetti hanno incrociato il dito medio con l'indice o l'anulare, in modo che non si trovasse più nel mezzo, il dolore è sparito. E al contrario, somministrando lo stimolo freddo al dito centrale, la sensazione è riapparsa.
Questione di posizione - I risultati dell'esperimento hanno conferito agli scienziati la prova che il cervello, nell'elaborare i segnali dolorosi provenienti dalle dita, fa riferimento alla loro posizione nello spazio e non all'ordine che occupano nella mano. Bisogna precisare, però, che il gesto di incrociare le dita è stato oggetto di test che riguardavano casi di dolore alla mano. Tuttavia la scoperta di questo meccanismo è importante per indagare i meccanismi percettivi del cervello.
Possibili applicazioni terapeutiche - Lo studio suggerisce la possibilità che il dolore possa essere modulato applicando altri stimoli sul corpo e modificando la posizione della parte del corpo dolorante. Così facendo si potrebbe influenzare il modo con il quale il nostro cervello elabora il dolore. Secondo i ricercatori il fenomeno potrebbe, in ultima analisi, essere sfruttato nel trattamento del dolore cronico, nei pazienti che dopo un infortunio fisico soffrono di sensazioni dolorose per molto tempo prima di guarire.