Obesity Day: una squadra di specialisti è scesa in piazza per sconfiggere l'obesità
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All'evento a Milano hanno partecipato anche i membri dell'associazione "Amici Obesi" per condividere le loro esperienza di ex obesi
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Nel giorno dell'Obesity Day, indetto ormai da diversi anni il 10 ottobre, i medici specialisti sono scesi in piazza per sensibilizzare sul tema dell'obesità e far comprendere che, nonostante si tratti di una malattia seria, si può guarire e si può avere una vita normale. A Milano, il Gruppo Ospedaliero di San Donato e l'Associazione Amici Obesi, fondata nel 2005, si sono dati appuntamento alla Galleria del Corso. Alla realizzazione dell'evento ha contribuito la società Johnson & Johnson.
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Lo slogan scelto per questa edizione è “Facciamo insieme il primo passo” ed esprime perfettamente quello che era l'obiettivo: far prendere consapevolezza agli obesi, e a chi gli sta accanto, del problema in modo che ci si possa far aiutare. Il primo passo. come spiegano i medici e la presidente dell'associazione Marina Biglia, anche lei ex obesa, è proprio quello di ammettere di essere malati. "Chi decide di farsi aiutare deve intraprendere un percorso che prevede diverse tappe", spiega il dott. Alessandro Giovanelli, Responsabile dell'Istituto Nazionale per la Chirurgia dell'Obesità all'Istituto Clinico Sant'Ambrogio di Milano.
Queste tappe sono state simbolicamente riproposte dagli organizzatori dell'evento in sette stand. In questo breve viaggio è stato possibile confrontarsi non solo con gli specialisti ma anche con ex obesi, giunti all'evento per raccontare e condividere la loro esperienza con chi è ancora affetto da questo disturbo. E c'è chi è arrivato da Torino pur di portare la sua testimonianza. “Trovare qualcuno che sa quello che si prova a non essere accettati dalla società e spesso ad essere derisi è molto importante – spiega Marina Biglia – ed è per questo che ho deciso di fondare l'associazione che oggi conta 18 mila membri".
Prevenzione a partire dai giovani – Alla base di questo percorso vi è la prevenzione che va fatta soprattutto nei ragazzi. Dal 2009 è partito il “Progetto Eat” che prevede degli incontri nelle scuole e ha portato alla creazione dei distributori “Alimenta la tua salute, con buon senso”. La loro particolarità è che non contengono le solite merendine ma tutti prodotti privi di grassi animali e zuccheri aggiunti.
I danni che non vedi allo specchio – L'obesità non è solo essere grassi. Comporta numerosi problemi che non si vedono, quali prolemi respiratori, cardiologici, ostearticolari senza dimenticare l'aspetto psicologico.
Nutrizionista e psicologo – Un valido supporto agli obesi viene dai nutrizionisti. Imparare a mangiare sano è fondamentale per chi sceglie di perdere peso. Spesso però non è solo una questione di cibo che si ingerisce ma anche del modo in cui lo si fa. E le emozioni ci possono condizionare. È allora che entra in gioco lo psicologo che può aiutare a gestire gli stati d'animo.
Intervento, ultima spiaggia – Se si sono provate tutte le strade per perdere peso ma non si raggiunge nessun risultato, si può ricorrere all'intervento chirurgico. In questi casi spiega il dott. Giovanelli il paziente riceve un supporto anche post operatorio.