Il 4 marzo è stata indetta la Giornata internazionale per la cura dell'udito: l'invito è abbassare il volume e limitare l'ascolto a non più di un'ora al giorno
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Quasi un individuo su due tra gli individui di età compresa tra 12 e 35 anni rischia danni anche permanenti all'udito a causa dell'esposizione a suoni a volume troppo alto. Oltre un miliardo di persone in tutto. E' quanto rivela una serie di ricerche condotte dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha indetto per il 4 marzo la Giornata internazionale per la cura dell'udito. L'obiettivo è sensibilizzare i giovani sul pericolo che si annida in auricolari, concerti e discoteche.
Moderare volume e ascolto - Sono oltre un miliardo i giovani tra 15 e 32 anni che ascoltano musica a tutto volume, "sparata" nelle orecchie con le cuffiette, in discoteca, a concerti o che assistono ad altri eventi molto rumorosi, come le grandi manifestazioni sportive. In questi casi i danni all'udito possono essere anche permanenti e pertanto l'Oms invita gli "auricolari-dipendenti" ad adottare una serie di misure preventive, tra cui limitare il tempo di ascolto a non più di un'ora al giorno e abbassare il volume della musica. Il volume eccessivo, infatti, può avere un effetto dannoso sulle cellule nervose sensibili dell'orecchio interno, "costrette" a vibrare con intensità eccessiva fino a rompersi e a morire.
Limiti da non superare - Per gli esperti internazionali non è un caso che oggi un adolescente su cinque lamenti un disturbo uditivo. E i numeri risultano in aumento del 30% negli ultimi 15 anni. La diminuzione della capacità uditiva o ipoacusia colpisce circa 590 milioni di persone nel mondo, 7 milioni solo in Italia. Non solo: circa il 40% dei giovani tra 12 e 35 anni è esposto a livelli sonori potenzialmente dannosi in luoghi di divertimento come le discoteche. Si considera pericolosa l'esposizione per otto ore consecutive a rumori superiori a 85 decibel (dB) e l'esposizione per appena 15 minuti a 100dB.