Cos'è la patologia che ha colpito il Santo Padre: che cosa la provoca, come si manifesta, come si diagnostica e in che modo si interviene per curarla
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Papa Francesco ricoverato da venerdì scorso al Policlinico Agostino Gemelli per l'acuirsi di una bronchite, avrà bisogno di altri giorni di degenza dal momento che "il quadro clinico è complesso". In una nota della Sala stampa vaticana si legge che "i risultati degli accertamenti effettuati nei giorni scorsi e nella giornata odierna hanno dimostrato una infezione polimicrobica delle vie respiratorie, che ha determinato un'ulteriore modifica della terapia".
L'infezione polimicrobica è un'infezione caratterizzata dalla presenza simultanea di due o più microrganismi patogeni nel tratto respiratorio, che possono includere batteri, virus e funghi. Ci può essere interazione tra questi microrganismi, e quando interagiscono potenziano la loro virulenza e rendono più complessa la diagnosi e il trattamento dell'infezione.
A essere più esposti all'infezione polimicrobica sono soprattutto gli anziani e i fragili, coloro i quali hanno un sistema immunitario più debole e chi presenta già patologie polmonari croniche o pazienti immunocompromessi. Inoltre questo tipo di infezione polimicrobica è spesso associata a polmoniti, broncopneumopatie croniche ostruttive (Bpco) con frequenti riacutizzazioni infettive, infezioni virali (come influenza e Covid-19) che possono predisporre a sovrainfezioni batteriche. Tra i fattori di rischio che possono portare a questo tipo di infezione ci sono anche le condizioni immunosoppressive come quelle tipiche dei pazienti oncologici, trapiantati o con HIV.
I sintomi dell'infezione polimicrobica variano a seconda di quanto è grave e di quali microrganismi sono coinvolti. Tra i sintomi più comuni per questa patologia troviamo: febbre persistente o ricorrente; tosse produttiva con espettorato purulento; difficoltà respiratoria o dispnea; dolore toracico; astenia e debolezza generale; respiro sibilante o rantoli polmonari.
Per diagnosticare l'infezione polimicrobica delle vie respiratorie è necessario effettuare alcuni esami microbiologici: colture di espettorato, lavaggio broncoalveolare, tamponi nasofaringei e test per la ricerca di agenti patogeni. Si eseguono anche tecniche di biologia molecolare come la Pcr per individuare virus e batteri resistenti agli antibiotici. Inoltre si effettua una radiografia del torace e una Tac polmonare per identificare infiltrati e lesioni polmonari. Per fare una valutazione della presenza di sepsi o infezioni sistemiche si eseguono anche emocolture e biomarcatori infiammatori.
Il modo in cui si interviene per trattare questa patologia dipende dai microrganismi coinvolti e dalla gravità dell'infezione. Di solito inizialmente vengono somministrati antibiotici a largo spettro seguiti da una terapia specifica una volta ottenuti i risultati delle colture. Di frequente si può fare ricorso a combinazioni di antibiotici per coprire batteri aerobi e anaerobi (ad esempio, piperacillina/tazobactam, carbapenemi, o associazioni con macrolidi o chinoloni).
Se l'infezione coinvolge anche virus o funghi vengono prescritti antivirali e antifungini. Nei casi gravi con insufficienza respiratoria può essere necessario un supporto ventilatorio e il drenaggio delle secrezioni mediante fisioterapia respiratoria o broncoscopia nei casi di accumulo di muco denso. In pazienti immunocompromessi, si fa ricorso anche alla somministrazione di immunoglobuline o terapie di supporto.