"Ho sviluppato uno strumento che è in grado di riconoscere i primi sintomi impercettibili della malattia" racconta Tommaso Caligari, l'inventore
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Un algoritmo di intelligenza artificiale che aiuta alla diagnosi precoce della malattia di Parkinson. Lo ha creato un ragazzo diciottenne di Novara, Tommaso Caligari e lo stanno già sperimentando, con risultati interessanti, diversi medici. Quella di Tommaso è probabilmente la storia più affascinante tra quelle presentate il 27 ottobre al Castello di Novara nell'ambito di "Innova", un evento promosso dalla Cna (Confederazione nazionale artigianato). Il progetto era già stato premiato il marzo scorso al concorso europeo "I giovani e le scienze 2023" della direzione generale ricerca della Commissione europea e a settembre ha avuto la possibilità di essere presentato a Bruxelles all'evento 'EUCYS-European Union Contest for Young Scientists". A oggi l'invenzione di Caligari è in fase di test con risultati promettenti. L'obiettivo è quello di applicare l'algoritmo negli ospedali dove si fa diagnosi per il Parkinson come primo screening della malattia.
Tutto è nato da un'esperienza personale e familiare: "Mio nonno - racconta Tommaso sul sito internet dell'agenzia AGI - è stato ricoverato l'anno scorso proprio per la malattia di Parkinson. In questo modo ho cominciato a conoscere questo universo spesso sconosciuto ai più. Nelle fasi iniziali della malattia - spiega Tommaso - i disturbi come il tremore e la difficoltà del cammino non sono ancora visibili ma cominciano a presentarsi in modo impercettibile. Io ho sviluppato questo algoritmo che è in grado di riconoscere la figura umana, tracciarne i movimenti e in particolare le alterazioni nell'oscillazione della spalla e del gomito che sono uno dei primi sintomi".